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lunedì 8 giugno 2020

Segnalazione: "Le geometrie imperfette dell'amore" di Francesca Borrione

Buon lunedì lettori e lettrici :)

Oggi vi segnalo la seconda edizione di un romanzo di Francesca Borrione, "Le geometrie imperfette dell'amore" è stato precedentemente pubblicato dalla casa editrice Triskell con il titolo "L'amore è un rito". Per chi mi segue da tempo, il nome dell'editore suonerà familiare, perché è lo stesso con cui pubblicavo anche io. Ho conosciuto così Francesca e l'ho subito ammirata per le sue storie struggenti, i personaggi fragili e appassionati.
Per oggi vi lascio la trama e un estratto, del romanzo nella sua interezza vi parlerò più avanti, in occasione del RP.


Genere: Romance
Pagine: 167
Prezzo e-book: 0,99 offerta lancio.
Prezzo cartaceo: 9,00
Edito: Tulipani Edizioni


Quarta di Copertina

La storia narra l’incontro di Stella e Harley in luogo incantato: la città sul lago. Stella ha un legame con questo posto: ogni anno si reca per incontrare Scott, il suo grande, amore segreto. Ma, quella volta, lui non si presenta e cosi Stella si ritrova a vagare da sola, come se fosse in attesa. Harley è un attore di teatro in tour in città con la sua compagnia. Se Harley è in cerca di riscatto, Stella è in cerca di una ragione. I due sono anime tormentate. Destinate a illuminare l’uno il buio dell’altra.

L'autrice:
Francesca Borrione, ricercatrice e scrittrice, è dottore di ricerca in Scienze Umane e dell’Educazione (Università degli Studi di Perugia), ed è attualmente impegnata nel conseguimento del suo secondo PhD in letteratura italoamericana e cinema presso la University of Rhode Island (Stati Uniti). È autrice dei romanzi Il richiamo delle onde (Triskell, 2015) e La stagione arida di Minerva Jones (Les Flaneurs Edizioni, 2017). Per Tulipani Edizioni ha pubblicato L’uomo che attraversò il tempo per me (2020).


L'autrice racconta:

Come L’uomo che attraversò il tempo per me è stato ispirato dalla mia passione per il cinema, questa novella è stata ispirata dalla mia passione per il teatro musicale e per il musical Wicked, in particolare, palcoscenico della storia d’amore tra Stella e Harley e colonna sonora ideale per i protagonisti e per l’intreccio narrativo che li lega. La donna in attesa e l’attore in cerca di riscatto si incontrano in uno spazio che appare quasi senza tempo, si sfiorano, si riconoscono, sembrano sempre sul punto di perdersi. Ho scritto Le geometrie imperfette dell’amore ascoltando le musiche del compositore Scott Alan,
i cui brani sono piccole, intime storie. Stella e Harley hanno preso forma sulle note di And There It Is e Again. Anche ora, quando le riascolto, mi sembra di sentire la voce dei personaggi, e torno indietro all’intenso momento della stesura, al momento in cui anche io, come Stella, dovevo mettere ordine nella mia vita.


Infine, come promesso, eccovi un estratto del romanzo!
Harley e Stella aspiravano entrambi a occupare un luogo che non apparteneva loro, che fosse su un palco o nel cuore di qualcuno. Stella si sentì mancare il respiro. Harley la vide sbiancare e le si avvicinò con prontezza, sorreggendola.
«Ti senti bene?» chiese, scostandole una ciocca di capelli dal viso. Era pallida, ma non per la fatica, l’insonnia o il freddo. A scrutarla a fondo, a indagare dentro i suoi occhi, si leggeva più della stanchezza. Non aveva ancora mangiato. E nemmeno la sera prima. E chissà da quanto tempo si faceva bastare lacrime e sospiri.
Harley si oscurò di preoccupazione. Serrò le labbra. Odiava quell’uomo. Era lui il germe che si mangiava Stella e la consumava da dentro, come una malattia per cui non c’è altra cura che smettere di amare o, impresa ancora più ardua, iniziare ad amare se stessi.
Stella abbassò lo sguardo, sapendo che la penosa verità della sua condizione non era più un segreto.
«Penso che dovremmo fare una buona e sostanziosa colazione,» affermò Harley. Stella si sentì rivoltare lo stomaco a quelle parole. La mente si rifiutava di intenderne il senso. Tuttavia, se l’alternativa era esibire tutta la propria debolezza, Stella decise che, come poteva imporre a se stessa il digiuno, così poteva scegliere di mangiare.

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