Fu un uomo eclettico, che dedicò il proprio talento alla politica, alla letteratura e all'arte. I più lo conoscono come membro della confraternita preraffaellita insieme a Dante Gabriel Rossetti, Millais e Hunt. Pochi gli riconosco un altro grande merito: è uno dei padri del fantasy.
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Forse, senza William Morris la letteratura fantasy come la conosciamo oggi non esisterebbe.
Infatti, i suoi testi hanno ispirato J.R.R. Tolkien, per le ambientazioni che tratteggiano un medioevo fantastico, le tracce di cultura norrena e la mescolanza tra prosa e poesia.
Si può rinvenire anche una sorta di continuum tra la cultura preraffaellita, che cercava di riportare alla luce il medioevo, anche attraverso tele ispirate al ciclo arturiano, e l'opera letteraria di Morris, che disegna una storia in quello stesso solco: Il bosco oltre il Mondo, recentemente ripubblicato da Gondolin.
Quarta di Copertina:
Il giovane Walter, per sfuggire a un amore infelice, intraprende un viaggio che lo porterà in terre sconosciute e lontane, dove strane visioni lo inducono a entrare in un bosco oltre il quale esiste un mondo misterioso. Qui incontrerà una bellissima donna, il perfido nano che la serve e una ragazza tenuta prigioniera: sarà con l'aiuto di quest'ultima che il protagonista, facendo ricorso all'intelligenza piuttosto che alla forza fisica, riuscirà a rompere gli incantesimi. Romanzo cavalleresco ambientato in un altrove immaginario di stampo medievale, "Il bosco oltre il mondo" è il primo esempio di un genere che l'autore William Morris ha contribuito a creare facendolo giungere fino a noi: il fantasy.
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