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sabato 10 ottobre 2020

Concludiamo la settimana con un nuovo Review Party, dedicato a un chick-lit zucceroso in tutti sensi: "Un' inguaribile pasticciona" di Patrisha Mar.


Quarta di Copertina:

Mi chiamo Patty, ho ventisette anni e una taglia 46. Tra essere magrissima e mangiare dolci sceglierò sempre la seconda opzione. Faccio la baby-sitter e adoro leggere, per questo frequento con i miei amici il gruppo di lettura presso la libreria Centostorie a Firenze. Il mio più grande difetto? Collezionare figuracce memorabili. Proprio in uno dei miei momenti no ho incontrato un tipo troppo figo per essere vero. Il suo nome è Paolo.
Sono Paolo Martini, un architetto di successo, con una fidanzata che pretende da me più di quanto sia in grado di darle. Sono un tipo spericolato che sogna la libertà. Finora ho mantenuto il controllo della mia vita, poi ho incontrato Patty ed è stato un disastro. È entrata nel mio mondo per mandarmi al tappeto.
Una storia imprevedibile e allegra, una commedia romantica da gustare tutta d'un fiato, che porterà il sole nelle vostre giornate invernali.




Nel suo nuovo romanzo Patrisha Mar ha deciso di raccontare una storia comune, l'incontro d'amore che potrebbe capitare davvero alla nostra migliore amica, alla vicina di casa o, magari, a noi.
Per un attimo, dimenticate le strade patinate di New York, gli angoli instagrammabili di Parigi e persino i paesaggi ventosi d'Irlanda a cui l'autrice ci abituati.
Torniamo a casa nostra, in Italia, per conoscere Patrizia e Paolo, i protagonisti di "Un'inguaribile pasticciona".

Patrizia sta faticosamente conquistando la propria indipendenza economica, con lavoretti saltuari e disperati che le permettono di mantenere la sua adorata casetta nel centro di Firenze. Una ragazza come tante, che non rinuncia ai dolci per portare una taglia alla moda, che è ben lontana da una perfezione da social, anzi è la goffaggine fatta persona. E, ovviamente, non ha neanche un fidanzato.
Anche se lo vorrebbe.
Un moderno Mr. Darcy, perché Jane Austen, in fondo, ci ha traviate tutte.
In condizioni piuttosto miserevoli, per colpa della graziosa bambina a cui fa da baby sitter,  Patty finalmente incontra l'uomo giusto.
Un jogger che sembra sbucato da un film Marvel e che non esita ad aiutare Patrizia dopo uno sfortunato incidente. In pratica, incrociate un gentiluomo britannico alla Darcy con un supereroe contemporaneo e avrete Paolo.
Manco a dirlo, cotta assicurata.

Peccato che Paolo non sia proprio perfetto, ancora nei meandri di una relazione che non funziona, con una donna che (giustamente) vorrebbe tenerselo stretto.
Paolo, però, prova un'istantanea simpatia per Patty, un feeling che neppure lui riesce a spiegarsi, probabilmente dettato dalla spontaneità irrefrenabile di Patrizia, dal modo in cui le emozioni le si leggono in viso, dal modo in cui affronta la vita una disavventura alla volta. Lei cade (non in modo metaforico), ma trova sempre il modo di rialzarsi, senza perdere l'ironia e la vivacità.
Patrizia per Paolo è una ventata di genuinità a cui non sa resistere, tanto da continuare a cercarla, cominciando un'amicizia strana, stonata, sbilanciata. Perché l'attrazione si fa viva nei momenti meno opportuni, complicando tutto.

Una storia in cui lui ha una fidanzata (o quasi), ma ha anche voglia di essere single, però è affascinato da Patrizia.
Insomma, Paolo è confuso. Parecchio.
Nessuno può criticare Patrizia se anche lei perde un po' la bussola, in sua compagnia.

Il lettore empatizza con entrambi i protagonisti, grazie al punto di vista alternato, riuscendo a penetrare nei sentimenti disorientati di Paolo, nei sogni d'amore di Patrizia che vorrebbe buttarsi ma ha paura di soffrire.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è Patrizia, perchè è facile immedesimarmi in lei, nella sua sfortuna sentimentale, nel suo essere terribilmente imbranata e golosa. Siamo un po' tutte come lei, in attesa di un principe azzurro davvero parecchio in ritardo, incapaci di resistere al cioccolato anche se desidereremmo tanto tanto entrare in quei minuscoli jeans skinny. Forse quel che non mi è piaciuto è il punto in cui Patrizia prova attività che non sono affatto nelle sue corde, come il rafting, solo per stare con Paolo. Da un lato questo disperato tentativo mi ha avvilita, dall'altro capita di compiacere la persona che ci piace, dicendoci che, in fondo, stiamo solo sperimentando cose nuove.

Lo stile del romanzo mi ha un po' spiazzata, ho letto un solo romanzo di Patrisha Mar e lo ricordavo un po' diverso, ora sono curiosa di capire se ricordavo male io oppure l'autrice ha adattato il suo stile a questi nuovi personaggi. 
"Un'inguaribile pasticciona" potrebbe rientrare nella categoria chick-lit, il fatto è che lo stile è un incrocio tra Bridget Jones e Come d'incanto. Insomma, una Bridget Jones nata in Andalasia, con un'ironia piuttosto zuccherosa. Particolare.

Il romanzo lascia aperto lo spazio a dei seguiti, magari riguardanti gli altri soci del club di lettura, che qui fanno solo da personaggi secondari ma che suscitano parecchia simpatia! Sarebbe bello che l'autrice desse un'opportunità anche a loro, magari facendoci vedere un po' di più la bella Firenze.

Nel frattempo, però, potete conoscere Patrizia e Paolo a questo link e nel review Party dedicato a "Un'inguaribile pasticciona."



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