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lunedì 17 febbraio 2020

Pensieri su "Un intero attimo di beatitudine" di Chiara Parenti.

Sono la disorganizzazione fatta persona.
Lo so io e, se mi seguite da un po', lo sapete anche voi. Questo articolo giaceva tra le bozze da mesi, e ora è giunto il momento di pubblicarlo. Su instagram ho parto a lungo di questo romanzo, perchè è stata la lettura più destabilizzante e arrabbiata del 2019.
Non è una recensione, perchè contiene spoiler, sono pensieri sparsi che non potevo scrivere diversamente. Sono curiosa di conoscere la vostra opinione, se avete letto questo romanzo.

Pagine: 383
Genere: Narrativa YA
Prezzo Ebook: 7,99
Prezzo Cartaceo: 16,00
Edito: DeA Planeta

Quarta di Copertina:


Lui era alla ricerca di qualcosa. Lei aveva bisogno di essere trovata. Una storia romantica sull'amore e sulle seconde possibilità. Quelle che la vita ci regala, sempre e comunque.

Arianna Brandi non è certo una ragazza che passa inosservata: capelli rossi come il fuoco e occhi pieni di rabbia. La rabbia di chi ha già perso tutte le cose che contano davvero: la famiglia, l'innocenza, la voglia di credere nel futuro. Infatti, da quando il padre se n'è andato, sparito nel nulla senza lasciare traccia, la vita di Arianna non è stata più la stessa. Qualcosa si è spezzato, e lei ha cercato rifugio nelle compagnie sbagliate, tra alcol, feste e notti infinite. Le cose cambiano il giorno in cui Arianna viene bocciata e la madre la costringe a lavorare nel bar di un piccolo paese alle porte di Siena. Per Arianna quello è l'inferno, l'estate peggiore che possa immaginare. Almeno fino al momento in cui incontra Daniel. Lui è tutto ciò che Arianna non è: timido, riservato, serio. Se ne sta seduto in un angolo del bar con una vecchia macchina fotografica tra le mani, sempre solo. Tra i due l'amore scoppia come una scintilla inaspettata, sorprendente. Lui la trascina nel suo universo misterioso, lei trova il modo di ricucire i pezzi della propria vita. Daniel sembra essersi materializzato dal nulla per salvarla, per portarla via sul suo cavallo bianco come un cavaliere dall'armatura scintillante. Eppure Arianna non sa che il ragazzo che le ha rubato il cuore nasconde un segreto. E che, forse, sarà lei a salvare lui.


Arianna è ferita dall'assenza del padre, una mancanza così profonda da spingerla all'autodistruzione. Si priva inconsapevolmente dell'affetto di chi l'ama, si butta tra braccia che non l'apprezzano, in avventure sconsiderate e, a volte, spregevoli. Finché sua madre la costringe a lavorare in un bar del paese, finché non incontra gli occhi di Daniel, un ragazzo poco più grande che la immortala in polaroid dai titoli buffi. L'incontro tra una ragazza incapace di vedere la luce e un cercatore di bellezza darà il via a una storia ricca di poesia e delicatezza, a un'alchimia che permetterà a Daniel di assaggiare la vita come non ha mai fatto prima e ad Arianna di ritrovare se stessa e a ricominciare ad amarsi.

Una storia meravigliosa con un finale orribile e ingiusto.

Sto scavando nella memoria, ma credo sia la prima volta da quando ho il blog che mi sento assolutamente incapace di parlare di un romanzo senza fare spoiler. Non posso parlare di "Un intero attimo di beatitudine" senza pensare al finale.

Chiara Parenti ha creato ancora una volta dei personaggi reali, quasi tangibili e stupendi, che ti prendono per mano e ti trascinano tra le pagine, ti fanno vivere il loro dolore, la coraggiosa fragilità delle loro speranze, la meraviglia della loro rinascita e poi lo strazio della fine.
Daniel è un cercatore di bellezza, perché sa quanto la vita sia formata da attimi di beatitudine, brevi e nascosti, ma in grado di illuminare anche le giornate più buie. Sa quanto la bellezza e la verità si celino dietro le apparenze, eppure in bella vista, e lui è capace di coglierle e imprimerle nelle sue foto. Daniel è prigioniero di un cuore grande e malato, un cuore matto, come lo chiama Arianna, che gli impedisce di vivere davvero, fino in fondo. Eppure, quando incontra Arianna, la sua testa rossa, Daniel decide di sfidare la malattia e togliere i freni, di prendere a morsi quella vita che fino ad allora aveva solo dovuto guardare da lontano. Ed è in questo percorso che trascina Arianna, che cambia la sua prospettiva, che le fa capire quanta grazia sia nascosta dentro di lei, di quanto il suo dolore la stia rendendo cieca verso l'amore di chi le sta intorno.
Forse Arianna e Daniel non sanno se la vita sia un regalo, ma imparano che è una sola e che non ne va sprecato nemmeno un attimo, perchè quello potrebbe essere proprio un attimo perfetto, un attimo per cui vale la pena di vivere.
Arianna si riaprirà alla vita, come un fiore appassito che torna a nascere. Un miracolo.
E qui che secondo me Chiara Parenti è stata crudele. Non so come altro definire il finale del romanzo se non crudele.
Se per tutto il libro ho pianto di paura per Daniel, ho tifato per lui e contro quel cuore matto di cui è ostaggio, nel finale sono stata dilaniata da Arianna e dall'ingiustizia della sua sorte. Forse la morte di Arianna, proprio nel momento della guarigione di Daniel, vuole insegnarci ad apprezzare la bellezza che ci è stata concessa, anche se poi ci viene tolta. Forse vuole insegnarci che la vita a volte è bastarda, ma che continua e noi siamo costretti a continuare con essa e dobbiamo scegliere se esserne succubi, se piegarci al dolore o provare a rialzarci, ad essere grati di quanto ci resta e continuare a cercare la bellezza.
Lezioni preziose, sicuramente, ma che secondo me hanno rovinato tutto il romanzo, che aveva già, almeno in parte, questo messaggio. Se penso a "Un intero attimo di beatitudine" non riesco a fare a meno di provare rabbia, come davanti a un fiore calpestato o a un'opera d'arte sfregiata. Forse non ho imparato abbastanza da Daniel.

Questo romanzo è stupendo, almeno fino ai capitoli finali, migliore persino di "Per lanciarsi dalle stelle", il precedente dell'autrice. Arianna e Daniel sono più vicini di Sole, le loro fragilità sono più comprensibili della paura di Sole, eppure Sole è riuscita a continuare a tenermi per mano tutto questo tempo. Il suo motto "Fai ogni giorno qualcosa che ti fa paura" continua a venirmi in mente, continua a farmi sorridere nei momenti in cui credo di non farcela. Mi spinge a sfidare l'ansia. Di Arianna e Daniel cosa mi rimarrà?
Per ora resta solo un senso di perdita.

Al di là della mia contrarietà a una scelta narrativa dell'autrice, devo comunque ribadire il talento di Chiara Parenti.
L'ho conosciuta con "Tutta colpa del mare (e anche un po' del mojito)" e ho pensato che potesse diventare una risposta italiana alla Kinsella. I suoi romanzi you feel ora li riconosco come embrioni delle sue storie più recenti, perché pur nella loro brevità condensavano una stupefacente sensibilità e un ottimo ritmo narrativo. Ad ogni pubblicazione l'autrice ci ha dato personaggi sempre più profondi, trame più sofferte, ma in grado di lasciare qualcosa al lettore, come un messaggio nella bottiglia che prima attraversa il mare per arrivare a riva.
Continuo a ritenerla una delle voci, anzi delle penne, migliori che abbiamo in Italia, ma sono un tantino spaventata dal suo prossimo romanzo, perchè "Un intero attimo di beatitudine" ti prende e ti strappa qualcosa dentro. E scrivendo questa recensione mi rendo conto di non essere stata ancora capace di ricucirlo. Forse sbirciare ancora nella storia di Daniel, forse accertarsi che stia bene, che il dolore rimanga solo un sottofondo della sua vita, senza privarlo della capacità di vedere la bellezza e di ottenere un lieto fine sarebbe d'aiuto. O forse no.
A me piace immaginare Arianna e Daniel ancora insieme. Vogliate perdonarmi il finale alternativo.

Ok, è impossibile chiamare "recensione" questo flusso di pensieri. Ci ho provato, davvero, ma alla fine considero più sincero parlarvi in questo modo e, in un certo senso, mostrare le mie emozioni durante e post lettura (se mi seguite su instagram avrete visto anche le mie stories). In fondo, il bello del blog è anche la libertà di espressione.

Avete letto questo romanzo?
Mi auguro di sì, dato che vi ho spoilerato il finale xD

Come avete fatto ad accettarlo? Quanti come me sono ancora in lacrime solo a pensarci?

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