Oggi ospito un'autrice italiana, Silvia Mango, che ho già avuto il piacere di leggere per la collana YouFeel Rizzoli.
Con "La strada per la felicità" Silvia si lancia nel self publishing e ci parla di questa sua nuova esperienza.
Con "La strada per la felicità" Silvia si lancia nel self publishing e ci parla di questa sua nuova esperienza.
Ciao Silvia,
benvenuta nel mio salotto virtuale. Inizio subito con le domande, perchè la tua storia e i tuoi personaggi mi incuriosiscono non poco.
Il tuo nuovo romanzo racconta una storia sofferta, ma con la prospettiva di una rinascita. Da cosa hai tratto ispirazione per scrivere “la strada per la felicità”?
benvenuta nel mio salotto virtuale. Inizio subito con le domande, perchè la tua storia e i tuoi personaggi mi incuriosiscono non poco.
Il tuo nuovo romanzo racconta una storia sofferta, ma con la prospettiva di una rinascita. Da cosa hai tratto ispirazione per scrivere “la strada per la felicità”?
Buongiorno Sveva, grazie per
l’accoglienza e per l’opportunità che mi dai di parlare del mio nuovo romanzo e
anche un po’ di me.
Mi è sempre piaciuto ascoltare le
persone parlare della loro vita ed è stato proprio osservando e ascoltando le
storie delle donne che ho incontrato in questi anni, un po’ per lavoro e un po’
per amicizia, che è nata l’idea di scrivere “La strada per la felicità”. La
vita di tutte noi è fatta di alti e bassi, di aspettative, di delusioni,
momenti in cui abbiamo solo voglia di dire ‘basta’ e altri in cui prendiamo
consapevolezza della nostra forza. E io ho voluto raccontare la storia di una
donna fragile e forte allo stesso tempo, perché una cosa non esclude l’altra,
anzi, la completa e arricchisce. Ho voluto farlo cercando di parlare al cuore
delle donne, senza filtri e con coraggio.
Magnolia è una donna ancora giovane ma già messa a dura
prova dalla vita. Parlami un po’ di lei.
Magnolia è una donna che ha
trascorso i suoi primi trent’anni nel tentativo di compiacere gli altri: i
genitori prima, il marito poi, anteponendo la loro felicità alla propria,
sepolta in un addomesticamento eccessivo in cui non si riconosce più. Dopo
l’ennesimo litigio con il marito decide di prendere in mano le redini della
propria vita: inizialmente lo fa per la figlia, perché nemmeno ci crede più che
le sue giornate possano essere diverse da ciò che sono diventate. Ma quando si
ritroverà nel Salento, in una terra selvaggia dove la natura e i suoi cicli la
fanno ancora da padroni, scoprirà dentro sé il desiderio di una vita diversa,
una vita creativa dove l’amore per se stessa e per un altro uomo possono
acquistare significato e profondità. A quel punto, farà di tutto per
riguadagnare il tempo perduto perché di quella vita non potrà più fare a meno.
Nell’affrontare la malattia di
sua figlia, Magnolia rincontra Ettore, il primo amore. La vita a volte sembra
andare in retromarcia, riportarci lungo una strada che credevamo conclusa.
Secondo te qual è il fascino di questo (ri)incontrarsi?
In realtà, la storia tra Ettore e
Magnolia non si era conclusa per loro volontà, ma era stata bruscamente
interrotta quando non erano che due ragazzi travolti da una serie di eventi più
grandi di loro, eventi che avevano avuto il potere di allontanarli, ma anche di
unirli per sempre. Credo che il ritrovarsi dopo tanti anni possa comportare
grandi delusioni ed era un po’ il rischio che correvano. Dopotutto, lei si era
sposata, aveva avuto una figlia da un altro uomo e anche lui si era fatto una
vita; erano cresciuti, erano diventati adulti e per questo sconosciuti l’uno
all’altra. Descrivere il loro ritrovarsi è stata una delle cose più difficili
che io abbia scritto, non volevo cadere nel cliché del ‘vissero felici e
contenti’ e neppure nella classica ‘minestra riscaldata’, ma allo stesso tempo
il loro sentimento meritava una seconda possibilità. Forse il fascino del loro
incontro sta tutto qui: in una storia che ha tutti gli ingredienti per non
funzionare, di quelle che nessuno ci scommetterebbe mai e invece…
In un panorama editoriale ricco di trame edulcorate, con protagonisti spesso molto giovani, tu hai deciso di andare
controcorrente. Magnolia è un personaggio reale, con un vissuto complesso,
doloroso. Come pensi verrà accolta dai lettori? E cosa può dare Magnolia ai
lettori, più di altre protagoniste?
Penso che almeno una volta, nella
vita, ognuna di noi possa essersi sentita un po’ Magnolia e questo mi basta.
“La strada per la felicità” porta inevitabilmente in
Salento, una delle mie località preferite. Come mai questa scelta? C’è davvero
una tenuta per l’ippoterapia?
Ho pensato a un luogo in cui
Magnolia potesse far pace con la parte più istintiva del suo essere, un luogo
in cui potesse riappropriarsi dei sogni e delle aspirazioni troppo a lungo
messe a tacere, un luogo in cui liberarsi di tutti i fiocchi e gli orpelli di
cui la sua vita apparentemente perfetta era impacchettata. Ho pensato al
Salento! È stata una scelta piuttosto naturale. (Anche se, no, purtroppo la
tenuta di Ettore non esiste!).
Se dovessi associare il tuo romanzo a un gusto, un
sapore, quale sarebbe?
Alla crosta del pane, di quelli dalla forma larga, rotonda,
magari ancora caldo di forno, croccante e perché no... leggermente annerito.
C’è una citazione da “La strada per la felicità” che
trovi emblematica per il romanzo?
Mi piace questa, una riflessione di Magnolia sul suo
rapporto con Ettore:
“Quando si vive qualcosa di molto
intenso con una persona, come quello che io avevo vissuto con Ettore, si crea
una forte complicità. Il nostro silenzio era un perfetto esempio. In un attimo,
fummo attraversati da un contatto così profondo che era impossibile immaginare
qualcosa di più potente ed emozionante. Lo sentii, quel pensiero, passare dal
mio cuore al suo, quella domanda che con più o meno intensità non avevo mai
smesso di pormi e forse, a questo punto, neanche lui: che vita avremmo potuto
vivere se le cose tra di noi fossero andate diversamente? Cosa sarebbe stato di
noi se non si fossero interposti problemi più grandi di ciò che eravamo in
grado di sostenere? Perché, comunque fosse andata, in tutti quegli anni non
eravamo mai riusciti a dimenticarci”.
Dopo varie esperienze nell’editoria tradizionale ti sei
lanciata nel self publishing. Come ti sembra, fino ad ora, il campo dell’auto
pubblicazione?
Sono appena all’inizio di questa avventura per me del tutto
nuova. Posso risponderti più avanti?
Chi è Silvia Mango, la donna oltre l’autrice?
Sono la mamma di tre bambine di
cui sento fortissima la responsabilità di crescerle forti e sicure di se
stesse, vorrei non sbagliare mai con loro, poi però mi rendo conto che è
impossibile e alla fine spero soltanto che i miei errori non siano
irreparabili. Sono una donna che lavora e che ha scelto di stare dalla parte
delle donne, difendendole come avvocato contro le violenze di cui purtroppo
sono spesso vittime. Sono una compagna, un’amica e a volte mi impongo di
esserlo un po’ di più anche con me stessa, di concedermi qualche gentilezza ed
essere meno severa.
Cara Silvia, ti
ringrazio per essere stata mia ospite e avermi tenuto compagnia insieme ai tuoi
personaggi.
Grazie a te cara Sveva. È stato bello rispondere alle tue
domande.
Il romanzo di Silvia Mango "La strada per la felicità" lo trovate su Amazon, nel frattempo vi lascio la trama:
Superati i trent'anni, Magnolia ha smesso di sognare. Anche se vive in un quartiere residenziale di Torino con un marito ricco e famoso, la sua vita è completamente infelice.
Alice, la loro bimba di sei anni, presenta una grave forma di disabilità degenerativa agli arti inferiori e Alberto è freddo, cinico ed egocentrico.
Dopo l’ennesimo litigio, la donna decide che è arrivato il momento di prendere in mano le redini della sua vita e parte insieme ad Alice alla volta del Salento, dove esiste una tenuta in cui si pratica l’ippoterapia, preziosa per la malattia della bambina.
Qui Magnolia ritrova Ettore. Lui è il suo primo amore, l'uomo che le ha fatto scoprire l’amore: quello vero e mai sopito.
Tra i due pulsa ancora qualcosa di molto forte, ma non sarà affatto semplice ricucire uno strappo profondo durato vent'anni e affrontare un marito che non accetta di essere stato lasciato da sua moglie...
Grazie ancora Sveva per l'intervista e per il tempo e lo spazio che mi hai dedicato! E' stato un vero piacere essere tua ospite. Silvia M.
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