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domenica 18 febbraio 2018

Intervista a Silvia Mango, autrice de "La strada per la felicità"

Oggi ospito un'autrice italiana, Silvia Mango, che ho già avuto il piacere di leggere per la collana YouFeel Rizzoli.
Con "La strada per la felicità" Silvia si lancia nel self publishing e ci parla di questa sua nuova esperienza. 


Ciao Silvia,
benvenuta nel mio salotto virtuale.  Inizio subito con le domande, perchè la tua storia e i tuoi personaggi mi incuriosiscono non poco.

Il tuo nuovo romanzo racconta una storia sofferta, ma con la prospettiva di una rinascita. Da cosa hai tratto ispirazione per scrivere “la strada per la felicità”?

Buongiorno Sveva, grazie per l’accoglienza e per l’opportunità che mi dai di parlare del mio nuovo romanzo e anche un po’ di me.
Mi è sempre piaciuto ascoltare le persone parlare della loro vita ed è stato proprio osservando e ascoltando le storie delle donne che ho incontrato in questi anni, un po’ per lavoro e un po’ per amicizia, che è nata l’idea di scrivere “La strada per la felicità”. La vita di tutte noi è fatta di alti e bassi, di aspettative, di delusioni, momenti in cui abbiamo solo voglia di dire ‘basta’ e altri in cui prendiamo consapevolezza della nostra forza. E io ho voluto raccontare la storia di una donna fragile e forte allo stesso tempo, perché una cosa non esclude l’altra, anzi, la completa e arricchisce. Ho voluto farlo cercando di parlare al cuore delle donne, senza filtri e con coraggio.

Magnolia è una donna ancora giovane ma già messa a dura prova dalla vita. Parlami un po’ di lei.

Magnolia è una donna che ha trascorso i suoi primi trent’anni nel tentativo di compiacere gli altri: i genitori prima, il marito poi, anteponendo la loro felicità alla propria, sepolta in un addomesticamento eccessivo in cui non si riconosce più. Dopo l’ennesimo litigio con il marito decide di prendere in mano le redini della propria vita: inizialmente lo fa per la figlia, perché nemmeno ci crede più che le sue giornate possano essere diverse da ciò che sono diventate. Ma quando si ritroverà nel Salento, in una terra selvaggia dove la natura e i suoi cicli la fanno ancora da padroni, scoprirà dentro sé il desiderio di una vita diversa, una vita creativa dove l’amore per se stessa e per un altro uomo possono acquistare significato e profondità. A quel punto, farà di tutto per riguadagnare il tempo perduto perché di quella vita non potrà più fare a meno.

Nell’affrontare la malattia di sua figlia, Magnolia rincontra Ettore, il primo amore. La vita a volte sembra andare in retromarcia, riportarci lungo una strada che credevamo conclusa. Secondo te qual è il fascino di questo (ri)incontrarsi?

In realtà, la storia tra Ettore e Magnolia non si era conclusa per loro volontà, ma era stata bruscamente interrotta quando non erano che due ragazzi travolti da una serie di eventi più grandi di loro, eventi che avevano avuto il potere di allontanarli, ma anche di unirli per sempre. Credo che il ritrovarsi dopo tanti anni possa comportare grandi delusioni ed era un po’ il rischio che correvano. Dopotutto, lei si era sposata, aveva avuto una figlia da un altro uomo e anche lui si era fatto una vita; erano cresciuti, erano diventati adulti e per questo sconosciuti l’uno all’altra. Descrivere il loro ritrovarsi è stata una delle cose più difficili che io abbia scritto, non volevo cadere nel cliché del ‘vissero felici e contenti’ e neppure nella classica ‘minestra riscaldata’, ma allo stesso tempo il loro sentimento meritava una seconda possibilità. Forse il fascino del loro incontro sta tutto qui: in una storia che ha tutti gli ingredienti per non funzionare, di quelle che nessuno ci scommetterebbe mai e invece…

In un panorama editoriale ricco di trame edulcorate, con protagonisti spesso molto giovani, tu hai deciso di andare controcorrente. Magnolia è un personaggio reale, con un vissuto complesso, doloroso. Come pensi verrà accolta dai lettori? E cosa può dare Magnolia ai lettori, più di altre protagoniste?

Penso che almeno una volta, nella vita, ognuna di noi possa essersi sentita un po’ Magnolia e questo mi basta.

“La strada per la felicità” porta inevitabilmente in Salento, una delle mie località preferite. Come mai questa scelta? C’è davvero una tenuta per l’ippoterapia?

Ho pensato a un luogo in cui Magnolia potesse far pace con la parte più istintiva del suo essere, un luogo in cui potesse riappropriarsi dei sogni e delle aspirazioni troppo a lungo messe a tacere, un luogo in cui liberarsi di tutti i fiocchi e gli orpelli di cui la sua vita apparentemente perfetta era impacchettata. Ho pensato al Salento! È stata una scelta piuttosto naturale. (Anche se, no, purtroppo la tenuta di Ettore non esiste!).

Se dovessi associare il tuo romanzo a un gusto, un sapore, quale sarebbe?

Alla crosta del pane, di quelli dalla forma larga, rotonda, magari ancora caldo di forno, croccante e perché no... leggermente annerito.

C’è una citazione da “La strada per la felicità” che trovi emblematica per il romanzo?

Mi piace questa, una riflessione di Magnolia sul suo rapporto con Ettore:
Quando si vive qualcosa di molto intenso con una persona, come quello che io avevo vissuto con Ettore, si crea una forte complicità. Il nostro silenzio era un perfetto esempio. In un attimo, fummo attraversati da un contatto così profondo che era impossibile immaginare qualcosa di più potente ed emozionante. Lo sentii, quel pensiero, passare dal mio cuore al suo, quella domanda che con più o meno intensità non avevo mai smesso di pormi e forse, a questo punto, neanche lui: che vita avremmo potuto vivere se le cose tra di noi fossero andate diversamente? Cosa sarebbe stato di noi se non si fossero interposti problemi più grandi di ciò che eravamo in grado di sostenere? Perché, comunque fosse andata, in tutti quegli anni non eravamo mai riusciti a dimenticarci”.

Dopo varie esperienze nell’editoria tradizionale ti sei lanciata nel self publishing. Come ti sembra, fino ad ora, il campo dell’auto pubblicazione?
Sono appena all’inizio di questa avventura per me del tutto nuova. Posso risponderti più avanti?

Chi è Silvia Mango, la donna oltre l’autrice?


Sono la mamma di tre bambine di cui sento fortissima la responsabilità di crescerle forti e sicure di se stesse, vorrei non sbagliare mai con loro, poi però mi rendo conto che è impossibile e alla fine spero soltanto che i miei errori non siano irreparabili. Sono una donna che lavora e che ha scelto di stare dalla parte delle donne, difendendole come avvocato contro le violenze di cui purtroppo sono spesso vittime. Sono una compagna, un’amica e a volte mi impongo di esserlo un po’ di più anche con me stessa, di concedermi qualche gentilezza ed essere meno severa.





Cara Silvia, ti ringrazio per essere stata mia ospite e avermi tenuto compagnia insieme ai tuoi personaggi.

Grazie a te cara Sveva. È stato bello rispondere alle tue domande.



Il romanzo di Silvia Mango "La strada per la felicità" lo trovate su Amazon, nel frattempo vi lascio la trama:

Superati i trent'anni, Magnolia ha smesso di sognare. Anche se vive in un quartiere residenziale di Torino con un marito ricco e famoso, la sua vita è completamente infelice. 
Alice, la loro bimba di sei anni, presenta una grave forma di disabilità degenerativa agli arti inferiori e Alberto è freddo, cinico ed egocentrico.
Dopo l’ennesimo litigio, la donna decide che è arrivato il momento di prendere in mano le redini della sua vita e parte insieme ad Alice alla volta del Salento, dove esiste una tenuta in cui si pratica l’ippoterapia, preziosa per la malattia della bambina.
Qui Magnolia ritrova Ettore. Lui è il suo primo amore, l'uomo che le ha fatto scoprire l’amore: quello vero e mai sopito.
Tra i due pulsa ancora qualcosa di molto forte, ma non sarà affatto semplice ricucire uno strappo profondo durato vent'anni e  affrontare un marito che non accetta di essere stato lasciato da sua moglie...


1 commento:

  1. Grazie ancora Sveva per l'intervista e per il tempo e lo spazio che mi hai dedicato! E' stato un vero piacere essere tua ospite. Silvia M.

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