Oggi c'è un post speciale, l'intervista a uno degli scrittori più seguiti e amati del nostro panorama editoriale: Diego Galdino.
I suoi romanzi hanno attratto lettori e lettrici con l'immediatezza del linguaggio, la delicatezza dei sentimenti e i rinvii a una cultura un po' pop che accomuna tutti noi.
Adesso, però, vi lascio all'intervista!
I suoi romanzi hanno attratto lettori e lettrici con l'immediatezza del linguaggio, la delicatezza dei sentimenti e i rinvii a una cultura un po' pop che accomuna tutti noi.
Adesso, però, vi lascio all'intervista!
Foto da Wikipedia |
Buongiorno Diego e benvenuto nel mio salotto virtuale. Devo ammettere di essere emozionata all’idea di intervistare un autore così amato dalle lettrici e dai lettori.
4. Parliamo del Diego Galdino lettore: quali sono i tuoi libri preferiti? Hai degli autori a cui ti ispiri anche per scrivere?
9. Ultima domanda: i libri non si giudicano dalla copertina, ma quella di bosco bianco è davvero particolare, differente da quelle di altri romance in circolazione e dalle tue precedenti. Come mai questa scelta?
La scelta della copertina senza immagini è perché la protagonista di Bosco Bianco è questa tenuta leggendaria, quindi non volevo condizionare il lettore, volevo che ogni persona che si fosse trovato a leggere questa storia l’avesse fatto immaginando questo posto grazie solo alla propria ispirazione, lasciando ampio respiro alla fantasia.
Ti ringrazio per aver risposto alle mie domande, è stato
un vero piacere ospitarti nel mio salotto virtuale!
P.S. A prestissimo la recensione di Bosco Bianco, se però vi ha incuriosito e non volete aspettare vi lascio il link per acquistarlo su amazon
1. Iniziamo subito con le domande.
Diego Galdino: scrittore ma anche barista. Ho sempre pensato che per scrivere
bene sia necessario osservare le persone e, passami il termine, anche un po’
“spiarle”. Lavorare nel bar di famiglia ti ha aiutato a tratteggiare i
personaggi o delineare le tue storie?
Credo
che il bar si presti bene come fonte d’ispirazione, perché racchiude al suo
interno una galassia di persone diverse che girano intorno al bancone come i
pianeti intorno al Sole, prendendo dal caffè quel calore, quell’energia che ti
accompagnerà, anzi che ti farà compagnia per il resto della tua giornata.
2. Qual è il punto di partenza di
un tuo romanzo? Un’idea per la trama, un personaggio, una frase… da cosa nasce
la tua ispirazione?
Basta
un’immagine, una canzone, uno stato d’animo per far accendere la mia fantasia.
La cosa certa è che quando inizio a scrivere la storia ce l’ho tutta nella
testa fino all’ultima scena.
3. Il romance è di solito un
ambiente femminile, che però ama gli uomini che raccontano d’amore, come Sparks
o Barreau. Com’è lavorare in questo ambiente ed essere stato uno dei pochissimi
autori presenti al FRI, in mezzo a un centinaio di “penne rosa”?
Di
sicuro ogni volta che partecipo a qualche manifestazione letteraria dedicata ai
romanzi d'amore mi sento un po' come la particella di sodio dell'acqua
minerale. La verità è che io partecipo per passare del tempo con le mie
lettrici, ma soprattutto per rivedere autrici e blogger a cui voglio un gran
bene e che mi onoro di poter considerare mie amiche. È vero in Italia il genere
romantico è prevalentemente scritto da donne, ma non mi sono mai sentito un
intruso, anzi la stima e l'affetto che nutre per me il mondo editoriale
romantico femminile gratifica tantissimo e mi fa sentire uno scrittore
speciale, fuori dal comune.
4. Parliamo del Diego Galdino lettore: quali sono i tuoi libri preferiti? Hai degli autori a cui ti ispiri anche per scrivere?
Il
mio libro della vita è Persuasione di Jane Austen, perché è il romanzo d’amore
che maggiormente mi rappresenta come scrittore e come lettore. Ma sono tanti
gli scrittori a cui devo essere grato, perché leggere le loro opere ha
sicuramente contribuito a fare di me lo scrittore che sono. Penso a Nicholas
Sparks, Mark Levy, Musso, Paullina Simons, Evans.
5. Sono rimasta sorpresa quando
ho notato che “Bosco bianco” è autopubblicato. Come mai questa sortita nel selfpublishing?
Autopubblicarmi
è stata una scommessa con me stesso, o una scelta dettata dalla fretta di far
leggere una storia d’amore che secondo me non meritava di aspettare le esigenze
editoriali di un editore. Bosco Bianco è la dimostrazione che se credi
fermamente in una storia, non devi aver paura di osare, di cercare strade
diverse per arrivare alle persone. A qualsiasi costo.
Ho
deciso di scrivere Bosco Bianco in un momento in cui avevo paura, dopo il
divorzio, di perdere le mie figlie. Per raccontare un amore senza pregiudizi,
senza stare lì a pensare se sia giusto o sbagliato amare, ma lasciandosi
guidare solo dal proprio cuore.
7. Giorgio è un protagonista di
cui non nascondi mai la fragilità e la sensibilità, mentre Maia è una sognatrice
che sa, all’occorrenza, tirar fuori le unghie. Hai avuto qualche difficoltà nel
tratteggiare i loro caratteri o sono stati personaggi collaborativi?
Quando
scrivo è come se fossero i personaggi stessi dei miei libri a raccontarmi la
loro storia. Io li ascolto e non faccio altro che scrivere le loro parole.
Per questo non ho mai difficoltà a delineare i miei personaggi, perché per me
essi esistono veramente, sono delle persone incredibili che ho avuto la fortuna
d'incontrare grazie alla scrittura e che resteranno nel mio cuore per sempre,
come succede per gli amici a cui vuoi bene.
8. Una delle cose migliori della
costiera amalfitana, oltre al mare e ai panorami mozzafiato, è la cucina. Se
Bosco bianco fosse un piatto quale sarebbe?
Bosco
Bianco lo vedo non come una pietanza, ma come una tavola apparecchiata per due
con le candele ad illuminarla ed una rosa rossa dentro ad un piccolo vaso
trasparente a testimoniare che sarà una cena romantica da consumare in fretta
per poi correre a fare l'amore...9. Ultima domanda: i libri non si giudicano dalla copertina, ma quella di bosco bianco è davvero particolare, differente da quelle di altri romance in circolazione e dalle tue precedenti. Come mai questa scelta?
La scelta della copertina senza immagini è perché la protagonista di Bosco Bianco è questa tenuta leggendaria, quindi non volevo condizionare il lettore, volevo che ogni persona che si fosse trovato a leggere questa storia l’avesse fatto immaginando questo posto grazie solo alla propria ispirazione, lasciando ampio respiro alla fantasia.
P.S. A prestissimo la recensione di Bosco Bianco, se però vi ha incuriosito e non volete aspettare vi lascio il link per acquistarlo su amazon
Ciao! Bella intervista :-) Di Diego Galdino ho letto solo Il primo caffè del mattino, ma mi è piaciuto molto!
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