Anche quest'anno ho partecipato alla manifestazione e vi racconto le mie impressioni (purtroppo con colpevole ritardo!).
"Napoli città del libro" va a colmare la lacuna lasciata dalla chiusura di Galassia Gutenberg. Manifestazione fortemente voluta e organizzata dall'associazione culturale Liber@rte, affinché il capoluogo campano, così ricco di storia, non fosse sprovvisto di un'iniziativa culturale interamente dedicata alla narrazione (n.b. si ricordi che Napoli ospita anche una fiera del fumetto, tra le più importanti in Italia, il Comicon).
Iniziamo col parlare della sede della fiera: Castel Sant'Elmo è una meta molto più conosciuta e facilmente raggiungibile della precedente, il complesso monumentale di San Domenico Maggiore. Situato nella parte alta della città, in un punto particolarmente panoramico, è un sito caro ai cittadini e molto amato dai turisti. Credo sia stata una scelta interessante, perché ha dato un'occasione anche ai napoletani di rivedere un luogo di interesse storico in cui magari non andavano da tempo.
Qualche piccolo problema è sorto nella biglietteria, dove non tutti capivano la separazione e la differenza tra i biglietti dedicati al castello e quelli dedicati esclusivamente al castello.
A proposito dei biglietti, l'ingresso alla fiera aveva un prezzo molto contenuto, solo 5 euro, salvo riduzioni e accrediti stampa.
Tornando alla sede, l'aver scelto il castello ha creato, però, qualche disagio nella visita agli stand. Ovviamente, non si sono potuti stabilire dei percorsi chiari e ordinati come in spazi espositivi moderni, quindi mi è capitato di ripassare più volte per una stessa stanza oppure di attraversare una sala adibita a conferenze per raggiungere più facilmente un corridoio non ancora visitato. Non è stato un disagio notevole, ma ha reso la visita un po' più confusa dell'anno precedente.
Tra l'altro, nel 2018 c'era stato un problema con le sale troppo calde, perché l'organizzazione non ha potuto accendere l'aria condizionata, mentre quest'anno le sale erano naturalmente gelide, a causa delle spesse mura del castello!
Tra l'altro, nel 2018 c'era stato un problema con le sale troppo calde, perché l'organizzazione non ha potuto accendere l'aria condizionata, mentre quest'anno le sale erano naturalmente gelide, a causa delle spesse mura del castello!
I centocinquantanove espositori davano ai visitatori un'offerta davvero variegata. Dalle piccole case editrici locali, ai colossi editoriali come il gruppo Mauri Spagnol, dalla narrativa mainstream, a quella per l'infanzia, fino alla saggistica legale.
In alcune aree, gli ambiti tematici erano più chiari, come lo spazio dedicato alla spiritualità e alla pubblicazione cattolica (anche se ci ho trovato uno stand fantasy, con merchandising di Harry Potter...), oppure l'area dedicata agli editori regionali (particolarmente rappresentata la Puglia).
La mia impressione, comunque, è stata che fossero preponderanti gli stand dedicati alla saggistica (di storia locale, di giurisprudenza, ma anche di scrittura per il web e seo) e alle letture per i più piccoli.
Ho visto un solo stand (Alterego) con i classici della letteratura, pochissimo fantasy, e ancor meno romance. Nella narrativa la faceva da padrone il mainstream e qualche thriller/noir, per fortuna c'era anche qualche romanzo storico. Ho trovato particolarmente interessanti quelli nel catalogo Marlin. Le case editrici più grandi, come Mondadori, Garzanti, ma anche E/O hanno portato i loro libri più recenti e quelli con più successo di vendite, ma anche quelli che, per chi frequenta assiduamente le librerie, sono più conosciuti.
C'è da dire anche che gli espositori sono aumentati rispetto all'anno scorso e tra le new entry ci sono proprio i marchi editoriali più grandi.
C'è da dire anche che gli espositori sono aumentati rispetto all'anno scorso e tra le new entry ci sono proprio i marchi editoriali più grandi.
Riguardo gli sconti fiera, che a noi lettori compulsivi e accumulatori fanno sempre piacere, devo smentire chi dice che nelle fiere del libro sconti non se ne fanno mai.
In questa seconda edizione di Napoli città del libro ho trovato ancor più espositori con offerte speciali, però mal gestite. Alcuni editori, infatti, non segnalavano la presenza di offerte presso il loro stand, ma si limitavano a esporle a voce ad alcuni lettori che si intrattenevano. Addirittura, presso uno degli espositori, ho scoperto dello sconto solo dopo il pagamento, al momento di ricevere il resto!
Come considerazione finale mi sento di dire che è ancora impossibile paragonare Napoli città del libro a fiere di settore più importanti, come quelle di Roma e Torino. Sono esperienze diverse, giunte a punto dei rispettivi percorsi decisamente differenti.
La fiera di Napoli è soltanto alla seconda edizione, ma sta registrando molto entusiasmo da parte della città e dei lettori e, mi auguro, abbia tutte le carte in regola per poter crescere e offrire ai visitatori ancora più contenuti, anche più variegati. Voglio interpretare come un buon segno la scelta di Castel Sant'Elmo proprio perché fu una delle sedi del Comicon, la fiera del fumetto diventata una delle più grandi e importanti d'Italia, con ospiti internazionali e uno spazio espositivo (quello della Mostra d'Oltremare) decisamente più grande.
L'associazione culturale Liber@arte ha il merito di aver restituito alla città una fiera del libro, di aver dato un segnale positivo di risveglio culturale e di entusiasmo verso il mondo dei libri che possono dare ancora molto a una città come Napoli, con i suoi panorami e la sua storia, ma anche al Sud, spesso ignorato o sottovalutato da altre iniziative culturali.
Se vuoi scoprire in che modo sia cresciuta la fiera rispetto al 2018 e quali siano state le differenze tra le due edizioni, ti lascio il link al mio articolo precedente.
Se vuoi scoprire in che modo sia cresciuta la fiera rispetto al 2018 e quali siano state le differenze tra le due edizioni, ti lascio il link al mio articolo precedente.
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