Oggi intervista doppia con Jonathan Arpetti e Simone Riccioni, autori del nuovo volume "Come saltano i pesci" per la Leone Editore.
Scoprite le loro risposte alle mie curiosità...
Scoprite le loro risposte alle mie curiosità...
Benvenuti sul mio blog, è un piacere ospitare due autori tanto versatili.
1. Iniziamo subito con le domande su “Come saltano i pesci”. Come è
nato questo progetto?
2. Con le ultime evoluzioni socio-culturali si parla molto della
disgregazione della famiglia e di un individualismo imperante. Per il vostro
protagonista, invece, la famiglia ha un ruolo centrale. Qual è l’atteggiamento
di Matteo al riguardo?
3. Ci sono molti messaggi sottesi al testo: legami familiari, ricerca della propria identità, ma anche la diversità come valore e non come handicap. È stato difficile gestire il tutto? A cosa avete dato la priorità?
Assolutamente no. Anzi, ci è
venuto in modo molto naturale. Questi sono i temi su cui è poggiata la storia,
quello che volevamo raccontare, aggiungendo il perdono. Non è facile, ad
esempio, perdonare due persone che hanno mentito per ventitre anni al proprio
figlio, tenendogli nascosta l’identità della sua vera madre…
4. Nemo propheta in patria: vale anche
per le ambientazioni. Solo recentemente si sta riscoprendo la bellezza dei
romanzi ambientati nel nostro territorio. Cosa ha significato per voi far
muovere i personaggi nelle Marche?
5. Dal film al libro. Quali sono le differenze d’approccio tra
pellicola e carta stampata?
6. È più difficile comunicare con il lettore o con lo spettatore?
7. A chi consigliereste la lettura di “Come saltano i pesci”? Chi è il
vostro lettore ideale?
8. Due autori e due percorsi diversi: chi sono Jonathan Arpetti e
Simone Riccioni, parlateci un po’ di voi.
Io, Jonathan Arpetti, da
diversi anni mi occupo di libri e di scrittura, oltre a scrivere romanzi
infatti, sono uno dei fondatori del portale letterario www.collettivoidra.com
e dello Scrivere festival, una rassegna che si tiene a giugno a Tolentino nelle
Marche, dedicata agli autori esordienti.
Io, Simone Riccioni, di libri,
oltre a questo, ne ho scritto un altro, la mia biografia, Eccomi. Ma io sono un
attore… oltre a vari spot televisivi, ho
recitato come protagonista sul film di Federico Moccia, Universitari.
9. Come nasce la vostra collaborazione?
È stato difficile lavorare insieme?
Scrivere un libro a quattro
mani può risultare difficile se non si è disposti a mettere da parte il proprio
“ego” per calarsi in una dimensione di squadra, con delle regole da rispettare.
Ed è quello che abbiamo fatto noi.
10. Quali sono i vostri progetti futuri?
da qualche settimana abbiamo
iniziato a scrivere un nuovo romanzo che diventerà un film. Per il momento non
possiamo dire di più, se non che anche questa storia è ambientata nelle Marche,
la terra dove viviamo e che amiamo profondamente.
11. Come al solito, lascio uno spazio aperto ai miei ospiti. Avete
campo libero per parlare con i lettori, se volete aggiungere qualcosa su di voi
o sul vostro lavoro.
Quando vedete che le cose non
vanno come dovrebbero, che la vita gira al contrario di come vorreste girasse,
ebbene è proprio in quei momenti che bisogna avere la grinta, l'amore, la
passione per raddrizzare il tiro. Cercate sempre la vostra felicità.
L'intervista è conclusa, ringrazio i miei ospiti e lascio a voi, lettori, lettori un paio di link per scoprire di più su questo romanzo:
Come saltano i pesci - Sito Ufficiale
Leone Editore - Scheda del libro
Risposte dirette e illuminanti. Lavorare a quattro mani non è facile. :)
RispondiEliminaNo, penso che sia davvero complicatissimo!
RispondiElimina