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lunedì 30 maggio 2022

Recensione: "100% True Love" di Cecile Bertod

Mi rendo conto di essere una pessima blogger quando trovo le recensioni, che ero convintissima di aver postato, ancora nelle bozze!
Quindi, con estremo ritardo, vi parlo di  Cento per cento true love di Cecile Bertod. Io sono un po' svagata, come i suoi personaggi, peccato che loro perdano per strada il principe azzurro (non vi preoccupate, lo ritrovano!) e io... tutto il resto.

Genere: Chicklit
Pagine: 278
Prezzo ebook: 2,99
Prezzo Cartaceo: 12,48
Edito: Self publishing
Quarta di Copertina

Nathan Sloan è il nuovo Manager Marketing della Coraline Industries. Un uomo di successo. Un fondoschiena da urlo. Carriera lanciata. Donne da capogiro. Auto sportive. Ma tutto questo rischia di finire. Colpa di un questionario di gradimento, che lo descrive come un insopportabile pallone gonfiato. No, dico, scherziamo? A quanto pare no. E Nathan ha solo tre mesi per trovare l’impiegato che l’ha rovinato e fargli cambiare idea!
Quando scopre che dietro quel questionario anonimo c’è Penny Lane – insulsa, scialba, timida impiegata di segreteria – Nathan tira un sospiro di sollievo. È fatta. Dovrà solo schioccare le dita e lasciare che quella ragazzina gli svenga tra le braccia!



La vita di Penny è sempre uguale. Stabile. Talmente di routine che sembra rassicurante.
C'è un fidanzato, c'è un lavoro di segretaria a orari fissi, c'è il tempo per due chiacchiere con i vicini.
Ma poi arriva Nathan Sloane.
Un manager talmente in alto che Penny nemmeno avrebbe dovuto incontrarlo. Peccato che ci siano gli ascensori, e quelli sostano a tutti i piani. Non importa se tu sia solo una segretaria dei piani bassi, rischi di entrare nello stesso spazio ristretto di un super manager. E non accorgertene neppure. Fino a quando è troppo tardi.
E nel momento in cui collide con Nathan, la vita di Penny non è più la stessa.
Tutto ciò che c'era prima sparisce come un trucco di magia. Le nuove mansioni da assistente personale la occupano in orari folli, le richieste sono le più assurde e l'ansia di Penny schizza più in alto dei famosi ascensori. Se poi ci si mette anche un finto fidanzamento...

Cecile Bertod torna con un office romance caratterizzato dallo stile di chick-lit a cui le sue lettrici sono abituate. Una miscela (esplosiva) di pensieri deliranti, film mentali e paranoie, agitate (non mescolate) con tratti più commoventi e scene sorprendentemente delicate.

Avendo letto la maggior parte dei romance della Bertod, posso dire che Penny è una delle sue protagoniste più insicure. Vive in un bozzolo di certezze apparenti, che ci mettono poco a svanire, lasciandola confusa e persa nelle sue paure. Reagisce ai cambiamenti cercando, disperatamente, di tornare nel suo bozzolo eppure ogni suo tentativo finisce col peggiorare la situazione. Dal canto suo, Nathan Sloane è l'uomo che non dubita mai (di se stesso), convinto di essere sempre il migliore sulla piazza, sconcertato dal dover competere con un'altra manager per il posto di lavoro e, ancor di più, di aver bisogno di qualcuno (un'insulsa segretaria, niente meno!) per essere certo di restare dov'è.

Il rapporto tra Penny e Nathan è di odio palese e amore che colpisce nell'ombra, più che una freccia di Cupido è una vera e propria trappola per entrambi i personaggi, che si ritrovano catturati uno dall'altra, quasi loro malgrado. La loro attrazione cresce poco a poco, imprevista, sotterranea, sotto forma di pensieri sempre più insistenti, tra un galà di beneficenza finito male e una tentata fuga nei bagni aziendali.

Per quanto questo romanzo mi sia piaciuto, credo che l'indulgere nei pensieri di Penny (un po' ossessivi-compulsivi, diciamocelo) abbia sviato la narrazione dalla trama.
Più volte mi sono fermata a chiedermi "ma cosa sta succedendo, esattamente?" oppure "Come fanno a non mettere in chiaro questa cosa"? Come se mancasse il focus sugli eventi. Non ho capito se sia un effetto voluto, perché la protagonista non ha presa su cosa accade intorno a lei, oppure una semplice mancanza di focalizzazione della trama. Comunque, anche stavolta mi sono affezionata ai personaggi, li ho trovati teneri e un po' folli, mi hanno ricordato un po' i due personaggi principali di "Dimmi l'amore che cos'è".
In conclusione, non è il romanzo che consiglio per cominciare a conoscere l'autrice. Se avete letto altri suoi libri, l'introspezione estrema nella mente dei protagonisti non sarà nuova, se la leggete per la prima volta, potreste trovarvi spaesati.

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