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mercoledì 12 giugno 2019

Eventi: Sophie Kinsella e Jojo Moyes al Salone del libro di Torino

Al Salone internazionale del libro di Torino 2019 ho potuto realizzare uno dei miei sogni: incontrare Sophie Kinsella.
Ricordo ancora la mattina in cui entrai in libreria con mia madre, era appena uscito "Sai tenere un segreto" e la sua copertina rosa ammiccava dagli scaffali. Non abbiamo resistito e l'abbiamo portato a casa. Era un momento non troppo felice, per me, e quel romanzo è riuscito a farmi ridere a crepapelle, a farmi dimenticare la solitudine e la delusione che mi pervadeva.
Sophie Kinsella è diventata uno dei miei punti di riferimento, mi ha fatto capire come la scrittura abbia il potere di mettere in pausa, almeno momentaneamente, la realtà. E per questo la ringrazio.
L'autrice è arrivata al salone in compagnia di Jojo Moyes, per raccontare la loro amicizia, scene di vita vissuta da due donne unite dalla stessa passione: raccontare storie.


Sophie Kinsella la conosciamo da anni, ormai, ma sapevate che è stata lei a spingere Jojo Moyes a scrivere e pubblicare?
Noi, che abbiamo sempre riso grazie alla regina del chick-lit, ci siamo ritrovate quasi per colpa sua a versare milioni di lacrime leggendo o guardando "Io prima di te". Incredibile che due voci così diverse, che raccontano l'amore e la vita in modo così distante, siano in realtà intime amiche.

Sophie ha raccontato delle loro chiacchierate, di come le persone immaginino due scrittrici conversare solo di figure retoriche, di lessico e sintassi e di come, invece, loro parlino di tutto: shopping (è pur sempre la "mamma" di Becky Bloomwood), mariti, figli (Sophie ne ha ben 5, Jojo è ferma a quota 3), persino cuccioli e, solo alla fine, di scrittura.
Pare che la loro ultima conversazione, prima di partire per Torino, abbia riguardato le valigie. Jojo Moyes si chiedeva se fosse il caso di portare solo il bagaglio a mano, ma la Kinsella ha respinto con decisione questa idea. "Vuoi andare in Italia e non fare shopping? Il bagaglio a mano è contro natura" e se lo dice lei...

Ma dove si incontrano le due amiche?
Jojo Moyes: Avevo l'abitudine di dire a mio marito "Oggi vado in ufficio con Sophie", almeno fino al giorno in cui lui non mi ha fermato e mia ha rispost "Cara, ma tu e Sophie non avete un ufficio!".
Beh, a quel punto ho dovuto ammettere che l'ufficio è in realtà una spa con tutti i comfort, dove io e Sophie ci rilassiamo mentre facciamo quattro chiacchiere.
Ora, quante di voi vorrebbero andare alla spa con Jojo e Sophie?


Sophie Kinsella
La discussione si è spostata poi sulla scrittura, sulle loro abitudini lavorative e il loro modo di interagire con i personaggi.
Sophie Kinsella condivide con tutti gli scrittori il vizio di tendere l'orecchio nei caffè, per captare una discussione interessante o di non interrompere mai uno sconosciuto mentre racconta la sua storia, magari durante una cena. Pare che le persone siano naturalmente portate a confidarsi con lei, pur non avendo idea di chi lei sia. In effetti, sentendola parlare ho avuto l'impressione di essere di fronte a una piacevolissima signora British, con un accento delizioso, una voce brillante e una personalità ricca di fascino.
Una caffetteria, però, le ha fornito lo spunto per il suo ultimo romanzo. Dopo giorni trascorsi nel caffè, chiedendosi come far incontrare i suoi personaggi, è stata avvicinata da un affascinante americano che le ha chiesto di tenere d'occhio il suo laptop.
Beh, se all'improvviso ti si avvicina uno sconosciuto molto attraente e che ti affida il suo computer personale senza la più pallida idea di chi tu sia, come fai a non metterlo in un libro?

Sia Sophie Kinsella che Jojo Moyes stabiliscono una connessione molto forte con le proprie storie, Sophie ha confessato di immaginare stralci di storia mentre cammina per la strada e di essere più volte scoppiata a ridere da sola, attirando sguardi scandalizzati. La Moyes, invece, dopo aver scritto una scena particolarmente intensa e drammatica è stata trovata in lacrime da una conoscente. Alla domanda "Stai bene?" pare abbia risposto "Sì, è una giornata bellissima!", peccato che stesse versando un fiume di lacrime!

Un'affinità elettiva tra le due che, però, non ha mai portato a una collaborazione più stretta. Hanno entrambe dichiarato di non poter lavorare a quattro mani, sono abituate a farsi troppi complimenti tra loro (hanno battibeccato anche per chi dovesse prendere la parola per prima, durante l'incontro al salone!), e hanno entrambe un carattere molto forte, che tende a tenere tutto sotto controllo.
Insomma, non vedremo mai un Kinsella feat. Moyes.

Ho trovato interessante la parte in cui Jojo Moyes ha raccontato di non essere sempre decisa sulla trama da portare avanti, a volte comincia una storia ma non riesce a portarla a termine. Ha uno scoglio di 20mila parole, se supera questa linea allora vuol dire che il romanzo procede, altrimenti è ancora in tempo a cambiare strada. A quanto sembra, tutti i suoi romanzi sono intorno alle 120mila parole.
Del loro lavoro amano entrambe l'incontro con le lettrici, Sophie descrive le lettrici di rosa come persone sorridenti, disponibili, pronte a chiacchierare e di come una loro collega giallista, invece, si lamenti di trovare alle conferenze solo uomini dall'aria spesso truce e sinistra. Jojo Moyes aggiunge anche la passione per i viaggi, la scrittura l'ha portata in luoghi che non avrebbe mai pensato di visitare, sia per documentarsi sui suoi personaggi, sia per promuovere i romanzi.

Una domanda dal pubblico (sì, Sophie Kinsella ha insistito per lasciare qualche minuto alle domande delle lettrici, non è adorabile?) ha riguardato il loro coinvolgimento nei film di "Io prima di te" e "I love shopping".
Jojo Moyes
Nel pubblico sentivo le ragazze vociferare, poche hanno apprezzato "I love shopping", mentre "Io prima di te" viene ritenuto più fedele all'atmosfera del romanzo da cui è tratto. In effetti, le risposte delle autrici sono state quasi il riflesso di questa differenza.
Mentre la Moyes è stata coinvolta in tutte le scelte fatte per il film con Emilia Clarke, dato che era tra le responsabili dello script, la Kinsella ha avuto molto meno potere nella trasposizione cinematografica della sua Becky Bloomwood, perché non è stata coinvolta nello script.
Restando in tema film, mentre aspettavamo il taxi (sì, è stata l'esperienza più "surreale, ma bella" di questo salone aspettare il taxi con uno dei miei idoli!) ho confidato a Sophie Kinsella di aver amato il suo "Sai tenere un segreto?" e mi ha risposto "Sai che ne faranno un film?". Quando le ho detto, in un inglese storpiato dall'emozione, che avrei comunque preferito il libro la sua risposta è stata "Sai, credo che i libri siano sempre meglio dei film!"
E in quel momento ho capito che Sophie Kinsella è proprio una di noi!

In definitiva, in questo incontro con Sophie Kinsella e Jojo Moyes non ho trovato i giganti che mi aspettavo, le autrici dalla fama internazionale, impeccabili e ammantate di un fascino distante. No, è stato come essere ospitate nel salotto di due nuove amiche inglesi, pronte a confidarsi e prendersi un po' in giro. E le ho amate ancor di più per questo.
Sophie Kinsella va in giro ridendo da sola, come tutte noi quando immaginiamo il nostro protagonista alle prese con una ragazza impossibile, rilegge le sue pagine chiedendosi se certe cose le abbia davvero scritte lei, la Moyes a volte inciampa, abbandona una storia, piange per le sorti dei suoi personaggi e si è addirittura pentita per il finale di "Io prima di te"...  E anche noi, in fondo, non abbiamo superato quel trauma.

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