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lunedì 7 gennaio 2019

Review Party: La figlia del mercante di fiori di Kayte Nunn

Subito dopo l'epifania, che tutte le feste si porta via, siamo arrivati alla prima recensione dell'anno!
"La figlia del mercante di fiori" di Kayte Nunn è un nuovo romanzo del catalogo Newton Compton, che non potete lasciarvi sfuggire se amate le storie di avventura, ma velate di mistero.

Genere: narrativa
Prezzo Ebook: 2,99
Prezzo Cartaceo: 12,90
Edito: Newton Compton
Trama:

Una storia che si divora pagina dopo pagina
Una favola romantica sospesa tra passato e presente
Cornovaglia, 1887. Alla morte del padre, famoso botanico, esperto di piante esotiche, Elizabeth decide di portarne a termine l’ultima importantissima spedizione alla ricerca di una pianta molto rara e velenosa, che tuttavia, se lavorata con estrema cautela, sarebbe in grado di curare ogni male. La attende un lungo e pericoloso viaggio in mare…
Australia, giorni nostri. Durante i lavori di ristrutturazione nella casa della nonna venuta a mancare, Anna rinviene un cofanetto dall’aria molto antica. All’interno ci sono un diario, un taccuino pieno di disegni di piante, una foto della fine dell’Ottocento, un fiore essiccato e una manciata di semi. Anna riconosce gran parte degli esemplari disegnati, ma non sa a quale specie appartengano i semi. Prova allora a seminarli e al tempo stesso inizia a leggere il diario, che racconta l’avventura di una giovane donna in fuga. Con l’aiuto di esperti botanici cercherà di scoprire la storia rimasta chiusa così tanto tempo nella scatola, e di ripercorrere le vicende di chi ha vissuto molti anni prima di lei, ma la cui esistenza sembra essere indissolubilmente legata alla sua…
Uno straordinario viaggio nel mondo dei fiori alla ricerca di una rarissima e misteriosa pianta che può curare ma anche uccidere



Il romanzo si dipana su due piani temporali, tra i giorni nostri e il finire dell'ottocento.
In Australia, Anna ritrova un diario e una scatola murati all'interno della vecchia casa di sua nonna. La scatola è sigillata così bene da aver conservato perfettamente un album da disegno, dove sono ritratte piante e fiori con tale maestria da poter rivaleggiare con delle fotografie moderne. In un portamonete sono conservati anche dei semi, accompagnati da pochi altri oggetti femminili di foggia antica. Ma è il diario a trasportare Anna direttamente in un'altra epoca, nel racconto di un'avventura vissuta da una donna che è partita dal Sud America per approdare in Australia e sfuggire a un pericolo mortale.
Il diario e la scatola sembrano quasi non avere un reale collegamento. La scatola esercita su Anna un fascino tale da spingerla ad andare alla ricerca delle origini, della mano che ha ritratto i fiori, di quella "E." incisa sul coperchio.
E il lettore, ancor prima di Anna, conosce quella "E." che non è altro che Elizabeth, la figlia del mercante di fiori.
Elizabeth ha fatto un voto, sul letto di morte del padre, impegnandosi a portare a termine la ricerca della tromba del diavolo, un fiore dai poteri stupefacenti, che può portare la morte, così come la salvezza da qualunque malattia. Questa pianta cresce solo nelle selvagge terre del Sud America, custodita dai nativi cileni e da antiche superstizioni. Per trovarla Elizabeth dovrà intraprendere un viaggio che la porterà dall'altro lato del mondo, in una terra feconda, ricca di leggende, ma non priva di pericoli.

Elizabeth e Anna sono due donne separate da secoli di storia, ma accomunate da un grande coraggio. Nessuna delle due si tira indietro davanti al fascino dell'avventura, entrambe abbandonano la propria vita per risolvere un mistero, finendo in realtà col trovare se stesse.
Elizabeth, malgrado sia una signorina di buona famiglia dell'epoca vittoriana, è un personaggio molto moderno. Caparbia, audace, irrequieta, non si tira indietro davanti a quella che sarebbe parsa una follia. Un viaggio dalla Cornovaglia al Cile, nel 1886 era un'incognita che poche donne sarebbero state disposte ad affrontare. E per di più alla ricerca di una pianta leggendaria, con alle calcagna un nemico privo di scrupoli. Eppure Elizabeth non si perde d'animo, né di fronte alla malattia, né di fronte alla lontananza. La sua ricerca la condurrà anche verso l'amore, una passione inattesa, irrefrenabile, che forse per qualche istante la rende anche cieca al pericolo.

Anna, invece, è un personaggio più teso nel suo contesto storico. Una donna sola, concentrata sul proprio lavoro pur di non pensare al passato, una donna indipendente, ma che nasconde alcune mancanze. E saranno proprio il diario e la scatola, con la possibilità di risolvere un mistero, a spingerla ad abbandonare le proprie false sicurezze e mettersi in viaggio verso la Cornovaglia, verso la "E" che ha dipinto quei fiori dai colori vividi e i dettagli stupefacenti. I fiori sono un elemento di congiunzione tra le due donne, perché anche Anna si occupa di giardini, anche lei ritrova la propria passione con le mani nella terra e il profumo dei fiori appena sbocciati. Eppure, non riesce proprio a comprendere come quella scatola possa essere finita nelle mani della sua famiglia, nascosta a tal punto da diventare un segreto impenetrabile.

Questo romanzo mi è piaciuto davvero moltissimo.
I personaggi femminili sono forti, ritratti con tale maestria che sembra di poterli toccare, di vederli passo dopo passo intraprendere il proprio sentiero, verso il Cile e verso la Cornovaglia. Tra le due, onestamente, ho preferito Elizabeth, coraggiosa, moderna, ingenua per alcuni aspetti, che però non si ferma davanti a niente, né davanti al pericolo, né davanti alla propria ignoranza del mondo.
Mi ha ricordato, per alcuni aspetti, il mio romanzo preferito "La luna color zafferano", perché anche lì c'era una protagonista giovane, con una sete di conoscenza inesauribile, una signorina per bene che celava una grande passionalità, che dall'austera Inghilterra si ritrova catapultata in terre esotiche... (Se la Newton volesse tradurre i restanti libri di Nicole C. Vosseller, non più pubblicata in Italia, io sarei felicissima!)
Ritrovare quest'atmosfera mi ha entusiasmata e mi ha fatto amare "La figlia del mercante di fiori"
Le ambientazioni sono curate e molto diverse tra loro, avendo due protagoniste itineranti il lettore sarà portato in un giro del mondo, sulle tracce di fiori maledetti e antichi manoscritti. Ogni angolo di mondo che viene raccontato mostra qualcosa di suggestivo, dall'imponente magione della Cornovaglia, alle umide e fertili foreste cilene, dai transatlantici che solcano oceani arrabbiati, alla moderna Australia con i suoi parchi e le vecchie case. Sembra di visitare ogni anfratto, di poter sentire il profumo dei fiori ed empanadas in Sud America, di avvertire il rollio delle navi, di seguire Anna fino in Cornovaglia, fino al momento in cui passato e presente, finalmente, si congiungono.
Il tutto, con un ritmo quasi da giallo, perché i  due piani temporali sono intersecati alla perfezione, e imprigionano il lettore, facendolo rimanere con il fiato sospeso e la voglia di capire i meccanismi che porteranno a incastrare tutti gli elementi del romanzo.

Se state cercando una lettura emozionante per il vostro 2019, direi che "La figlia del mercante di fiori" fa proprio per voi!

Seguite il Review Party per conoscere meglio il romanzo!

1 commento:

  1. Ciao! Non conosco questo romanzo, ma le atmosfere ottocentesche ed il collegamento passato-presente mi ispirano!

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