Napoli città libro è una manifestazione resiliente, che affronta ogni difficoltà organizzativa per tornare con una nuova edizione sempre più ricca della precedente.
Nel 2023 con il suggestivo titolo "Tempeste", ha condotto i lettori sul mare, li ha invitati a sfogliare i volumi esposti e a chiacchierare con gli autori nelle sale bianche della stazione marittima.
Ho apprezzato molto questa location. Certamente meno storica rispetto a Castel sant'Elmo e al complesso di San Domenico, ha però avuto indubbi vantaggi. Gli spazi più ampi permettevano di curiosare tra gli stand senza accalcarsi troppo, inoltre sono state divise quasi di netto le aree dedicate alla vendita dei libri e quelle riservate alle presentazioni.
A Castel Sant'Elmo, per esempio, si era costretti ad attraversare delle sale durante le discussioni, col rischio di distrarre il pubblico e i relatori. Se da un lato era divertente scoprire i temi di dibattito, dall'altro era anche piuttosto imbarazzante.
La stazione marittima, poi, è facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblici ed è in centro città, a un passo da Piazza del Plebiscito e via Toledo, con le loro tentazioni gastronomiche. Insomma, una scelta molto funzionale.
Quest'anno, la manifestazione organizzata da Liber@Arte, capeggiata da Alessandro Polidoro e Rosario Bianco, ospitava oltre cento editori.
Devo dire che si conferma il trend degli eventi letterari campani, che tendono a privilegiare narrativa e saggistica legate al territorio, ma anche classici della letteratura riscoperti.
In questa corrente, ho apprezzato molto la casa editrice Valtrend, con una collana dedicata all'enogastronomia campana, e una legata ai classici. Lo stand era arricchito con gadget ispirati all'arte e all'archeologia e un angolo di libri al buio ad un prezzo davvero fenomenale.
Io stessa non ho potuto resistere a un segnalibro con l'affresco di Flora (l'originale è conservato al Mann) e a uno dei libri al buio.
Forse per la prima volta in questa manifestazione, ha trovato spazio anche il romance.
Ero davvero curiosa di capire come sarebbe stato accolto un genere ancora bistrattato da una certa fascia stampa e lettori, ma comunque in grado di scalare le classifiche e dominare i social. Ho parlato con la proprietaria del marchio Words Edizioni, Anita Sessa, che mi ha confermato un grande interesse da parte dei lettori più giovani. In particolare, nella prima giornata di fiera, in cui erano coinvolte le scolaresche, diverse lettrici hanno acquistato romanzi rosa, facendo arrivare dei titoli al sold out.
Le stesse impressioni si sono riproposte per il fantasy, già presente nelle prime edizioni di Napoli città del libro, ma prima rivolto solo a fasce di età minori. Il fantasy YA, che vive un momento d'oro grazie a piattaforme social come Instagram e Tik Tok, è stato apprezzato anche nel capoluogo campano, come mi hanno raccontato Anita Sessa e i rappresentanti di CSU, il collettivo di scrittori che porta nelle fiere anche i romanzi self, una delle novità più eclatanti e sottovalutate dell'editoria moderna.
Una delle cose migliori delle fiere del libro, però, resta scoprire titoli che faticano a trovare posto negli scaffali della grande distribuzione o tra gli algoritmi degli store online. Trovo sempre volumi poco conosciuti, ma di grande attrattiva, come questa raccolta di fiabe, edita La noce d'oro, che contiene la prima selezione di fiabe, operata nell'ottocento Andrew Lang.
Comunque, ci sono ancora ampi margini di crescita per la manifestazione. Camminando per i corridoi salta all'occhio l'assenza di gruppi editoriali più grandi, che cito non per qualità più alta delle pubblicazioni, ma solo perché sono fermamente convinta che la fiera del libro migliore è quella che concede più scelta sia di lettura, sia di intrattenimento. Sarei felice, infatti, se questa manifestazione diventasse un punto di riferimento anche per la promozione di autori stranieri, come accade per il SalTo di Torino. Il programma degli eventi, a ben vedere, prevedeva nomi più noti al grande pubblico, ma sempre legati alla regione (erano presenti alcuni attori di Mare fuori e Un posto al sole, mentre Maurizio De Giovanni e Miriam Candurro erano coinvolti anche in qualità di autori).
A livello economico, l'ingresso alla manifestazione continua ad avere un costo contenuto: soli 5 euro. Lo stesso prezzo delle edizioni che hanno preceduto il covid. Per contro, gli editori che concedevano sconti fiera erano davvero pochi.
Insomma, Napoli città del libro, se ancora non si può paragonare alle fiere di Roma o Torino, continua a essere un punto di ritrovo per i lettori della città, e a dare l'impressione di voler crescere e migliorarsi.
Io già non vedo l'ora di partecipare all'edizione 2024. E voi?
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