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lunedì 6 luglio 2020

Review Party: "Acqua di sole" di Bianca Rita Cataldi

Apriamo la settimana con la recensione completa di "Acqua di sole" il nuovo romanzo di Bianca Rita Cataldi per Harper Collins

Genere: Narrativa
Pagine: 274
Prezzo Ebook: 6,99
Prezzo Cartaceo: 16,00
Edito: Harper Collins

Quarta di Copertina


PUGLIA 1956. UNA FAMIGLIA DI PROFUMIERI E UNA DI COLTIVATORI DI FIORI. UNA BAMBINA E UN BAMBINO. UN INCONTRO CHE CAMBIERÀ TANTE VITE.

È l'ultimo giorno del 1955 e sulla campagna intorno a Bari cade leggera la neve, come non si vedeva da tempo. A casa Gentile c’è subbuglio: sta per nascere un bambino. Ma l'urlo della madre fa capire che qualcosa è andato storto. Per fortuna, dopo ore di paura, il Signore fa la grazia e finalmente si può festeggiare il lieto evento, e il nuovo anno. Anche perché lavorare è impossibile: fuori è tutto bianco, e gli uomini della famiglia non possono recarsi nei campi per occuparsi dei fiori che da generazioni danno da vivere ai Gentile. Gli stessi fiori che, sotto un'altra forma, danno da vivere anche ai Fiorenza, la più importante famiglia di profumieri di Bari. E infatti, appena la neve inizia a sciogliersi e campi e strade tornano agibili, dalla città parte Adriano Fiorenza, il primogenito di Claudio, il grande maestro profumiere, e va dai Gentile per ordinare fiori da cui saranno tratte le essenze. Quel giorno Adriano porta con sé sua figlia Teresa, che ha sei anni, e durante quella visita nasce un’amicizia speciale tra lei e il piccolo Michele Gentile, suo coetaneo. È un incontro importante anche per Maria, la zia di Michele, che non avendone di propri lo considera come un figlio. Capisce che il bambino, con la sua straordinaria intelligenza, non può restare in paese, e così, con l’aiuto di Adriano, Michele sarà iscritto alla stessa scuola privata di Teresa, in città. I primi giorni sono difficili, Michele si sente un pesce fuor d'acqua e oltretutto subisce le angherie classiste dei compagni, provenienti dalle migliori famiglie di Bari. Eppure, con tenacia e determinazione, riuscirà a farsi valere. E a scuola rinsalderà la sua amicizia con Teresa e conoscerà la cugina di lei, Vittoria, un poco più grande di loro, una ragazza dal carattere fiero e intraprendente…

Con Acqua di sole, Bianca Rita Cataldi dà vita a una meravigliosa saga familiare, popolata di personaggi indimenticabili e affascinanti, e pervasa dalle atmosfere, dai colori, addirittura dagli odori, della Puglia degli anni Cinquanta e Sessanta.


In una recensione a una sua precedente pubblicazione definivo Bianca Rita Cataldi come una narratrice, perché quando apri un suo libro non stai solo leggendo, ma è come se ascoltassi l'eco di una voce lontana che ti racconta una storia all'orecchio. Una magia umana, come la chiama la Rowling, che non tutti gli autori hanno.
Anche questa volta, a Bianca Rita Cataldi l'incantesimo riesce.

In pochi, sapienti, colpi di penna sono stata trasportata nella Puglia degli anni cinquanta, dai Gentile, una famiglia che coltiva fiori e trascorre le feste nella casa grande, tutti insieme, tre generazioni saldamente allacciate. I Gentile hanno imparato a piegarsi al ritmo lento e ineluttabile delle stagioni, ai capricci del tempo, alla consistenza della terra smossa. Tutti tranne Michele, il più grande dei bambini, che sogna di diventare un maestro come il Signor Tempesta, che ruba i libri da portare alla zia Elisa, l'unica istruita.
In uno strano intreccio del destino, Michele si ritroverà a giocare con Teresa, la figlia dei Fiorenza la ricca stirpe di profumieri baresi, dalle cui ordinazioni dipende la sopravvivenza dei Gentile. E la piccola Teresa, con la sua irrefrenabile spontaneità, segnerà la strada di Michele, una strada che lo porterà a Bari, a studiare nello stesso istituto di Teresa e di sua cugina Vittoria, in una vita sempre più lontana da quella di suo padre e suo nonno, sempre più lontana dai campi e sempre più vicina ai Fiorenza.
La dinastia di profumieri, che all'apparenza risplende di benessere e raffinatezza, si mostra ai lettori con la sincerità di chi può spiare senza essere visto, di chi può scorgere le crepe nella perfezione e i bisbigli dopo una conversazione ufficiale. I Fiorenza saranno ricchi ma non felici, perché lo sfarzo della buona società porta con sé le limitazioni dell'educazione, la paura della perdita del benessere, il senso di insoddisfazione di chi non riesce a brillare neppure se è sotto i riflettori. E allora, forse, una vita più semplice può apparire più allettante, più genuina.
Desideri e frustrazioni che si incrociano tra i Gentile e i Fiorenza, personaggi cuciti in frasi perfette, che si allineano pagina, dopo pagina, per formare un romanzo da assaporare come una giornata di sole in un' afosa estate in Puglia.

Non mi soffermerò più di tanto sull'ambientazione, dato che ve ne ho già parlato in occasione del blog tour. Ma sono felice di ribadire quanto questo romanzo mi abbia catturata e quanto sia soddisfatta di aver letto un'altra piccola perla di Bianca Rita Cataldi.
Non c'è una parola fuori posto, non c'è un dialogo poco incisivo o una descrizione poco suggestiva. "Acqua di sole" è un profumo ben bilanciato, prezioso, raffinato senza essere pretenzioso.
E poi è un viaggio nelle nostre radici, quanto meno per chi proviene da famiglie del Sud, che siano della "società bene" o di quella contadina poco importa, perché alla fine Fiorenza e Gentile sono frutti di una stessa terra, caduti gli uni po' più lontani dagli altri, ma uguali perché uniti dalla stessa linfa vitale, dalle stesse passioni, gli stessi sentimenti, l'invidia di un fratello, la gelosia di una moglie, la preoccupazione di un padre che osserva i suoi figli diventare sempre più adulti, l'allegria incosciente dei bambini.
I personaggi sono tanti, eppure si distinguono tutti, non c'è il rischio di fare confusione tra l'uno e l'altro, perché ognuno appare nel testo come una sorta di piccolo ritratto a se stante, capace però di dar vita un ritratto più grande, complesso, familiare.
Ho amato i bambini, Michele con la sua caparbietà, il suo impegno nello studio e il suo attaccamento alle piccole Fiorenza. Vittoria nel suo essere selvatica, nei suoi sotterfugi per infilarsi in quel mondo intricato di adulti, fatto di segreti taciuti, di fumo, e di fughe. Ma anche Teresa, forse meno brillante ma non per questo meno sincera.
Tra gli adulti, Elisa e Maria Gentile sono due donne diverse che riescono a coalizzarsi in una famiglia grande, bella ma spinosa. A proposito di figure femminili, credo che quella più iconica sia Betta, il suo essere considerata fuori posto, fuori di testa, e forse l'essere la più sana di tutte, la più sincera in un mondo che obbedisce ai rigidi paletti dell'educazione borghese. Il mio preferito, però, è Adriano, un osservatore attento, un uomo a metà tra i Fiorenza e i Gentile, capace di gettare lo sguardo più in là e giudicare i chiaroscuri di entrambe le famiglie. Un uomo che a volte sembra tiepido, che si lascia trasportare da una vita in fondo già segnata, ma che nasconde comunque una profonda sensibilità.

L'unico appunto che posso muovere a questo romanzo è un "E poi che succede?" perché voltando l'ultima pagina non sono riuscita a staccarmi del tutto dai personaggi. Che ne sarà di Mauro, di Betta e Vittoria, del piccolo Michele un Gentile nel mondo dei Fiorenza?
Mi piacerebbe se "Acqua di sole" fosse il primo di una saga familiare, che ci accompagni ancora per le vie assolate di Bari e Terlizzi, concedendoci di sbirciare ancora nelle vite dei protagonisti.

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