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giovedì 10 ottobre 2019

Intervista a Diego Galdino

Oggi c'è un post speciale, l'intervista a uno degli scrittori più seguiti e amati del nostro panorama editoriale: Diego Galdino.
I suoi romanzi hanno attratto lettori e lettrici con l'immediatezza del linguaggio, la delicatezza dei sentimenti e i rinvii a una cultura un po' pop che accomuna tutti noi.
Adesso, però, vi lascio all'intervista!

Foto da Wikipedia


Buongiorno Diego e benvenuto nel mio salotto virtuale. Devo ammettere di essere emozionata all’idea di intervistare un autore così amato dalle lettrici e dai lettori.

1. Iniziamo subito con le domande. Diego Galdino: scrittore ma anche barista. Ho sempre pensato che per scrivere bene sia necessario osservare le persone e, passami il termine, anche un po’ “spiarle”. Lavorare nel bar di famiglia ti ha aiutato a tratteggiare i personaggi o delineare le tue storie?
Credo che il bar si presti bene come fonte d’ispirazione, perché racchiude al suo interno una galassia di persone diverse che girano intorno al bancone come i pianeti intorno al Sole, prendendo dal caffè quel calore, quell’energia che ti accompagnerà, anzi che ti farà compagnia per il resto della tua giornata.

2. Qual è il punto di partenza di un tuo romanzo? Un’idea per la trama, un personaggio, una frase… da cosa nasce la tua ispirazione?
Basta un’immagine, una canzone, uno stato d’animo per far accendere la mia fantasia. La cosa certa è che quando inizio a scrivere la storia ce l’ho tutta nella testa fino all’ultima scena.

3. Il romance è di solito un ambiente femminile, che però ama gli uomini che raccontano d’amore, come Sparks o Barreau. Com’è lavorare in questo ambiente ed essere stato uno dei pochissimi autori presenti al FRI, in mezzo a un centinaio di “penne rosa”?
Di sicuro ogni volta che partecipo a qualche manifestazione letteraria dedicata ai romanzi d'amore mi sento un po' come la particella di sodio dell'acqua minerale.  La verità è che io partecipo per passare del tempo con le mie lettrici, ma soprattutto per rivedere autrici e blogger a cui voglio un gran bene e che mi onoro di poter considerare mie amiche. È vero in Italia il genere romantico è prevalentemente scritto da donne, ma non mi sono mai sentito un intruso, anzi la stima e l'affetto che nutre per me il mondo editoriale romantico femminile gratifica tantissimo e mi fa sentire uno scrittore speciale, fuori dal comune. 

4. Parliamo del Diego Galdino lettore: quali sono i tuoi libri preferiti? Hai degli autori a cui ti ispiri anche per scrivere?
Il mio libro della vita è Persuasione di Jane Austen, perché è il romanzo d’amore che maggiormente mi rappresenta come scrittore e come lettore. Ma sono tanti gli scrittori a cui devo essere grato, perché leggere le loro opere ha sicuramente contribuito a fare di me lo scrittore che sono. Penso a Nicholas Sparks, Mark Levy, Musso, Paullina Simons, Evans.


5. Sono rimasta sorpresa quando ho notato che “Bosco bianco” è autopubblicato. Come mai questa sortita nel selfpublishing?
Autopubblicarmi è stata una scommessa con me stesso, o una scelta dettata dalla fretta di far leggere una storia d’amore che secondo me non meritava di aspettare le esigenze editoriali di un editore. Bosco Bianco è la dimostrazione che se credi fermamente in una storia, non devi aver paura di osare, di cercare strade diverse per arrivare alle persone. A qualsiasi costo. 



6. Parlaci un po’ del tuo nuovo romanzo. Da cosa è nata l’idea, chi sono i personaggi?
Ho deciso di scrivere Bosco Bianco in un momento in cui avevo paura, dopo il divorzio, di perdere le mie figlie. Per raccontare un amore senza pregiudizi, senza stare lì a pensare se sia giusto o sbagliato amare, ma lasciandosi guidare solo dal proprio cuore.


7. Giorgio è un protagonista di cui non nascondi mai la fragilità e la sensibilità, mentre Maia è una sognatrice che sa, all’occorrenza, tirar fuori le unghie. Hai avuto qualche difficoltà nel tratteggiare i loro caratteri o sono stati personaggi collaborativi?
Quando scrivo è come se fossero i personaggi stessi dei miei libri a raccontarmi la loro storia.  Io li ascolto e non faccio altro che scrivere le loro parole. Per questo non ho mai difficoltà a delineare i miei personaggi, perché per me essi esistono veramente, sono delle persone incredibili che ho avuto la fortuna d'incontrare grazie alla scrittura e che resteranno nel mio cuore per sempre, come succede per gli amici a cui vuoi bene.

8. Una delle cose migliori della costiera amalfitana, oltre al mare e ai panorami mozzafiato, è la cucina. Se Bosco bianco fosse un piatto quale sarebbe?
Bosco Bianco lo vedo non come una pietanza, ma come una tavola apparecchiata per due con le candele ad illuminarla ed una rosa rossa dentro ad un piccolo vaso trasparente a testimoniare che sarà una cena romantica da consumare in fretta per poi correre a fare l'amore...

9. Ultima domanda: i libri non si giudicano dalla copertina, ma quella di bosco bianco è davvero particolare, differente da quelle di altri romance in circolazione e dalle tue precedenti. Come mai questa scelta?
La scelta della copertina senza immagini è perché la protagonista di Bosco Bianco è questa tenuta leggendaria, quindi non volevo condizionare il lettore, volevo che ogni persona che si fosse trovato a leggere questa storia l’avesse fatto immaginando questo posto grazie solo alla propria ispirazione, lasciando ampio respiro alla fantasia.


Ti ringrazio per aver risposto alle mie domande, è stato un vero piacere ospitarti nel mio salotto virtuale!

P.S. A prestissimo la recensione di Bosco Bianco, se però vi ha incuriosito e non volete aspettare vi lascio il link per acquistarlo su amazon


1 commento:

  1. Ciao! Bella intervista :-) Di Diego Galdino ho letto solo Il primo caffè del mattino, ma mi è piaciuto molto!

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