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venerdì 9 giugno 2017

Recensione: Cose che non voglio dimenticare di Lara Avery

Oggi vi propongo la recensione di uno dei romanzi migliori che abbia letto quest'anno. Non fatevi incantare dalla copertina colorata, come ho fatto io, "Cose che non voglio dimenticare" è un libro intenso, a tratti difficile, che racchiude cose che nessuno di noi dovrebbe dimenticare.

Autrice: Lara Avery
Genere: Narrativa
Pagine: 307
Prezzo: Ebook - 2,99
Cartaceo - 17,99
Edito: Mondadori
Trama:
Se stai leggendo queste parole, probabilmente ti stai chiedendo chi sei. Sei me, Samantha Agatha McCoy, in un futuro non troppo lontano. Sto scrivendo queste righe per te. Dicono che la mia memoria non sarà più la stessa, che comincerò a dimenticare le cose. Per questo ti scrivo. Per ricordare. Samantha aveva in testa un piano ben preciso. Per prima cosa vincere il campionato nazionale di dibattito, poi trasferirsi a New York e diventare un affermato avvocato per i diritti umani. E infine, ovviamente, conquistare Stuart Shah, il ragazzo di cui è pazza. Tra lei e i suoi progetti però si mette in mezzo la rara malattia genetica di cui è affetta e che poco alla volta; così dicono i medici; le porterà via la memoria e la salute. Ma tutto si può dire di Sammie tranne che sia una diciassettenne che si abbatte facilmente. A un destino tanto assurdo, infatti, decide di opporsi con tutte le sue forze. E lo fa nell'unico modo che conosce: scrivendo. In un diario assolutamente non convenzionale, indirizzato alla sua futura sé e ribattezzato Libro delle cose che non voglio dimenticare, inizia ad annotare tutti i momenti belli (e meno belli) della sua vita: dal riavvicinamento al suo più vecchio e caro amico ai mille modi che lui si inventa per farla ridere, al primo romanticissimo appuntamento con il suo grande amore. E poi, ancora, dalle persone che le hanno spezzato il cuore e quelle che glielo hanno "aggiustato". Perché se davvero lei dovrà andarsene presto, almeno lo farà con la consapevolezza di aver prima assaporato tutto ciò che la vita poteva regalarle.

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Tenere un diario è un'abitudine comune tra le adolescenti, lo si scrive per sfogare emozioni disordinate, per liberare un po' di quel sano egocentrismo che si ha dentro quando si è teenager. 
Per Samantha, invece, il diario assume un significato totalmente diverso.
Lei scrive per ricordare.
E non per ricordare dialoghi, persone, luoghi (o non solo) ma per ricordare principalmente se stessa. Nel momento in cui per la maggior parte delle persone la vita è solo all'inizio, per Samantha è quasi la fine. Il suo corpo ha tradito ogni aspettativa con una malattia degenerativa che la condurrà a perdere la sua stupefacente memoria, la sua fermezza, se stessa.
Samantha non è come le coetanee, è determinata a diventare qualcuno di importante, un avvocato impegnato nel campo dei diritti umani e investe ogni sua energia su quel futuro splendente per il quale deve già impegnarsi tanto. E se anche non ha la vita sociale che ogni adolescente vorrebbe, se ne fa una ragione. Ma il cuore no, quello è difficile tenerlo a bada, perché anche le ragazze meno popolari possono innamorarsi di uno come Stuart, più grande, con un talento narrativo riconosciuto, uno che recita poesie con voce vellutata e occhi brillanti.
E Samantha non sa se sia più destabilizzante la malattia, che ogni tanto la conduce in un luogo oscuro dove non ha memoria di sé, o l'amore per Stuart al quale cerca di nascondere la fragilità, la speranza cieca in un avvenire diverso.

Il racconto di Samantha è avvincente, dapprima ho quasi detestato una ragazzina tanto puntigliosa ed egocentrica, per poi addentrarmi nella sua vita, nella sua grande famiglia e piccolo paese, nelle sue paure, nelle sue emozioni descritte con stupefacente semplicità.
Di Sammy assaporiamo tutto, ogni vittoria, ma anche ogni sconfitta, dalla più insignificante, alla più subdola. Alla fine mi sono commossa con lei, con le persone che l'hanno accompagnata lungo il cammino, lungo una vita che per quanto sia ingiusta e incomprensibile va vissuta intensamente come il migliore dei regali.

Questo romanzo mi è entrato dentro.
L'avevo affrontato come uno dei tanti young adult, per poi scoprire che nulla è come sembra all'inizio. La scrittura "facile" nasconde del talento narrativo, anche tecnico, i personaggi che possono sembrare più sciocchi, sono quelli che regaleranno i momenti migliori e viceversa.
Sì, su tutti spicca Samantha, la sua tenacia nel lottare contro la malattia, ma è la persona che alla fine sceglierà di restarle accanto ad avermi conquistata del tutto.

"Cose che non voglio dimenticare" è una lettura semplice, ma emotivamente difficile, con contenuti davvero forti. I veri contenuti forti, non quelli a cui siamo abituati con gli YA in circolazione, tutti sesso e frivolezze: saper godere di ogni respiro, senza dare nemmeno un gesto per scontato, è questo il contenuto sul quale porre l'attenzione.

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