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lunedì 8 aprile 2024

Recensione: Miss Emma di Margherita Fray

Erano mesi che Alice Chimera, una lettrice di cui mi fido molto, mi consigliava di leggere qualcosa di Margherita Fray, conosciuta sul web come Fragolottina.

Ebbene, oggi è il gran giorno, vi lascio la recensione di Miss Emma, il suo historical romance.


Quarta di Copertina:

«Prima di tutto, è bene che sappiate che mi hanno mandata qui nella speranza che riesca a sedurvi e scucirvi un matrimonio di convenienza.»
«Oh, Santo Cielo!» esclamò Liza alle nostre spalle.
Il Capitan Puck mi osservò affatto colpito, ma piuttosto divertito. «Così mi sconvolgete la governante» osservò con pazienza.
«Non voglio ingannarvi.»
«Lo apprezzo» confermò lui annuendo. «Ed esattamente cosa vi hanno detto di fare per sedurmi?» chiese curioso.
Arrossii ferocemente. «Be’, non so» borbottai imbarazzata. «Immagino, che la mia presenza basti.»
«Sono mortificato nel dovervi rivelare che la vostra presenza non basta» disse.




Comincio con una confessione: odio le quarte di copertina in cui c'è solo un estratto del romanzo. Perché non capisco abbastanza del contesto, dei personaggi e delle dinamiche che andrò a leggere. Invece, in Miss Emma, la breve citazione non è stata solo esaustiva (e anche un po' comica), ma mi ha convinta a comprare subito l'ebook.

Emma è una secondogenita, destinata ad essere "meno" qualsiasi cosa rispetto a sua sorella Elinor. Meno bella, meno bionda, meno affascinante, meno amata.
Le dure ragazze crescono insieme, ma unite da una sorta di competizione silenziosa che esplode quando a Bath arriva l'affascinante Mr. Mann, accompagnato da suo cugino, l'ombroso Capitano Puck.
Mr. Mann è un gentiluomo fulgido, che non si può ignorare in società, bello e con dei modi garbati e galanti, persino con Emma, che di solito resta nell'ombra di Elinor.
Che Emma si innamori del nuovo arrivato è quasi ovvio, ma che anche sua sorella venga colpita dallo stesso scapolo è un disastro.
Sullo sfondo, c'è il Capitano Puck, un uomo che sulle prime non attira l'attenzione, ma sembra crescere di importanza e carisma con l'andare delle pagine.
Come nella migliore tradizione Austeniana. Abbiamo un altro Mr. Darcy (ci bastano mai?).

Trovo difficile parlare del romanzo senza fare spoiler, perché i colpi di scena riescono ad essere a un tempo prevedibili e disorientanti.
Ci sono risvolti di trama che il lettore presagisce, la sventura che sta per abbattersi si avverte chiaramente, ma non fino al punto in cui la spinge l'autrice.
Ho divorato centinaia di historical romance, ma Miss Emma è diverso dai soliti romanzi rosa storici, forse perché Margherita Fray non è indulgente con i suoi personaggi.

Iniziamo dal protagonista: il Capitano Puck.
Siamo abituate a personaggi che sbagliano, ma che hanno sempre un alibi. Il Capitano Puck, invece, no.
Si tratta di un uomo a tutto tondo, da accettare così com'è, prendere o lasciare.
Generoso, ombroso, che in passato ha sbagliato per puro egoismo, ma che poi ha elargito favori per pura nobiltà d'animo.
Ho trovato irresistibile il suo sarcasmo e il suo riuscire a far capire tutto ai lettori, anche quando non parlava davvero con Emma.

Dal canto suo, Emma è stata una testa calda, un'ingenua che, almeno per una volta, voleva essere la prima scelta.
Non c'è niente che non desideri e che non paghi a caro prezzo. Si ritrova, suo malgrado, a maturare pagina dopo pagina, attraverso un percorso doloroso e solitario. Ed è strano rendersi conto che, in fondo, questa sofferenza sarà anche la sua fortuna. Una sorta di investimento sul futuro.
E vorrei, ma non posso dirvi di più!

Lo stile è piacevole. Ho adorato le battute taglienti, l'ironia e la tensione che aleggia tra i protagonisti.
Come dicevo, alcuni tratti dei personaggi (non solo Mr. Puck) ricordano Orgoglio e Pregiudizio, ma rielaborato in maniera originale (che cosa succederebbe se Elizabeth fosse gelosa di Jane?).
La scena dell'arrivo dei gentiluomini a Bath mi ha ricordato molto l'avvento di Mr. Darcy e Mr. Bingley. ma le similitudini, credo, finiscono qui.

Insomma, non è facile stupirmi con un romanzo rosa storico, ma Margherita Fray ci è riuscita.

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