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domenica 7 gennaio 2024

Recensione: Il segreto di Miranda di Julia Quinn

Cara Julia, che cosa hai combinato?
Per la prima volta, un romanzo di Julia Quinn proprio non mi ha convinta. Peccato perché "Il segreto di Miranda" poteva essere un grande storia, invece è stato solo una grande delusione.

Quarta di Copertina:

All'età di dieci anni Miranda Cheever non mostra segni di particolare avvenenza. Per sua sfortuna, è nata in un ambiente che attribuisce grande importanza all'aspetto fisico femminile e, consapevole di essere considerata inferiore a tutte le altre giovani dei dintorni, ha ormai accettato il destino opaco che la società le ha già assegnato. Fino al giorno in cui conosce Nigel Bevelstoke, visconte Turner, il fratello maggiore della sua amica Olivia. Lui ha diciannove anni, è bello come un dio greco, gentile e arguto. Quando le bacia la mano predicendole che un giorno sarà tanto bella quanto ora è intelligente, Miranda se ne innamora all'istante e, nonostante sia solo una ragazzina, capisce che lo amerà sempre. Nove anni più tardi la bimba si è fatta una splendida donna, proprio come Turner aveva immaginato. Ma il tempo non è stato altrettanto generoso con lui, che è diventato un uomo pieno di amarezza e risentimento, spezzato da una perdita devastante. Miranda però non ha mai dimenticato ciò che ha avuto il coraggio di confidare solo al proprio diario, e non permetterà che l'amore della sua vita le sfugga di nuovo.


Miranda è ancora una bambina quando si innamora di Nigel, il fratello della sua migliore amica. Lui le appare come un eroe romantico, maturo, affascinante e di una perfetta gentilezza.
Anni dopo, quando Miranda è ormai una donna, in età da matrimonio, di quel Nigel sembra non esserci più traccia. Lui è consumato dall'amarezza, vittima di un matrimonio infelice, con una donna che l'ha sposato per il titolo, avvelenandolo di bugie.

Il rapporto tra Nigel e Miranda cambia, malgrado il cinismo, qualcosa della solita Miranda, fa breccia dentro di lui, qualcosa di nuovo, però. Un'attrazione ineluttabile, a cui lei risponde con un'audacia strana per una ragazza inesperta e lui con la rabbia di un uomo che avrebbe bisogno di contatto, ma che è troppo ferito per cercarlo.

Alcuni passi di questa prima parte mi hanno già fatto storcere il naso. Nigel non si comporta come un gentiluomo e Miranda non coglie segnali di pericolo. Ho deciso di chiudere gli occhi, perché tra i protagonisti c'era alchimia. Malgrado l'amore di anni, Miranda riesce a tener testa a Nigel, a scalfirlo, a far comparire delle brecce nella sua corazza, che lo rendono piacevole.


Ma quando Miranda e Nigel cedono alla passione si apre una seconda parte del romanzo, sulla quale non farò spoiler, che mi ha davvero delusa.
Sto leggendo un romance, per quanto il protagonista possa essere ferito e deluso, non accetto che si comporti come uno smidollato, inaffidabile, egoista.
Non è il tipo di personaggio che mi piace, non è il tipo di personaggio a cui Julia Quinn ci ha abituati.
Se lui compie gesti che non riesco a perdonargli, Miranda li subisce con una passività stupefacente, per poi accampare pretese e ricordarsi di avere un orgoglio su questioni meno importanti.

Non riesco a salvare il libro nemmeno sul finale, frettoloso e "da fiction", che vorrebbe avere una tensione drammatica, mentre riesce solo a farmi alzare gli occhi al cielo.

Ho letto che questo è stato uno dei primi romanzi scritti dall'autrice, e successivamente rimaneggiato. Si vedono gli embrioni di personaggi e dinamiche successive, che saranno poi meglio elaborate.
Miranda ricorda un po' Penelope, entrambe sono innamorate del fratello della migliore amica ed entrambe scrivono in segreto. Ci ho visto persino qualcosa de il Duca e io, ma non dico di più per evitare spoiler. Si vede che la penna ne "Il segreto di Miranda" non era ancora del tutto affilata, come dimostra anche il personaggio del padre di Miranda, del tutto marginale, che appare e scompare, senza avere mai un vero e proprio ruolo.

Ci tengo a precisare, che il secondo romanzo della serie "Quella volta a Londra" è invece molto più bello. Seppur storicamente poco credibile, è stato il mio primo Quinn e mi ha spinta a non abbandonare più l'autrice, perché riesce a unire humor e romance. L'ho letto diversi anni fa e, all'epoca, avevo saltato Il segreto di Miranda, proprio a causa di pareri delusi della community historical romance.
Insomma, vi consiglio il prossimo!

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