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giovedì 14 novembre 2019

Review Party: "La locanda del bianco Natale" di Coleen Wright

Per me, quest'anno il Natale è arrivato decisamente in anticipo, "La locanda del bianco Natale" è già la mia seconda lettura a sfondo natalizio! (Se vuoi scoprire la prima, clicca qui.)

Genere: Christmas Romance
Pagine: 272
Prezzo Ebook: 4,99
Prezzo Cartaceo: 9.90
Edito: Newton Compton

Quarta di Copertina:

Il regalo più bello è sempre il più inaspettato
Una piccola locanda nel Vermont è il posto perfetto in cui trascorrere le vacanze natalizie. Quando però una tempesta di neve rende inagibili tutte le strade nei dintorni, gli ospiti sono preoccupati di non riuscire a trascorrere il Natale da sogno che desideravano. Molly vorrebbe concentrarsi sul libro che sta scrivendo, ma fatica a trovare l’ispirazione. L’affascinante Marcus, un altro ospite della locanda, è esattamente la distrazione di cui non ha bisogno… Hannah sognava un matrimonio suggestivo, celebrato in un’atmosfera invernale, ma il suo fidanzato l’ha lasciata a un giorno dalle nozze, senza che lei sospettasse nulla. L’incontro con Luke, un amico d’infanzia appena arrivato per fare visita a sua nonna, potrebbe essere l’occasione per ritrovare il sorriso. Jeanne e Tim sono i proprietari della locanda. Gli affari non vanno benissimo e sono talmente preoccupati all’idea di chiudere che il loro matrimonio sta entrando in crisi. Ma, adesso che gli ospiti hanno bisogno di loro, non esitano a rimboccarsi le maniche per regalare a tutti un Natale speciale.


Una sposa lasciata all'altare, una locanda da fiaba sull'orlo del fallimento, un'autrice col blocco dello scrittore e un giovane vedovo sono solo alcuni degli ingredienti de "La locanda del bianco Natale". Un romanzo che si presenta come un cenone della Vigilia, ricco di pietanze, ma tutte perfette e con quel sapore di casa e magia che ti rapisce il cuore, oltre al palato.

La locanda Evergreen è arrivato al suo ultimo natale, ma i proprietari non l'hanno ancora confidato a nessun, per non rovinare l'atmosfera allegra delle feste. Jeanne e Tim hanno dedicato ogni energia a rendere la loro struttura un luogo perfetto, accogliente, in cui tutti gli avventori possano sentirsi i benvenuti. Dai fiori freschi ai pasti succulenti, dalle camere ben arredate ai cesti di brownie appena sfornati, la locanda Evergreen  non è solo un albergo, ma un posto in cui sentirsi protetti e viziati. Hannah lo sa bene, perchè trascorre le vacanze nel Vermont fin da quando era bambina e per questo ha deciso di organizzare lì il suo matrimonio. Un posto perfetto per un giorno perfetto.
Peccato che Trevor, il suo fidanzato decida di non presentarsi, e non a causa della tempesta di neve che blocca le strade.

La bufera, però, dirotta una mole imprevista di visitatori verso la piccola struttura, tanto che per Marcus e le sue figlie non è rimasta nemmeno una camera. Molly, giovane autrice di racconti per bambini, non può restare indifferente alle difficoltà di quella famiglia un po' sghemba e ospita le Bailey e Addison nella sua stanza, mentre il padre viene alloggiato sul divano del salotto. Soluzioni di fortuna per un Natale che avrebbe potuto essere un disastro e invece...



"La locanda del bianco natale" è un romanzo corale, in cui le voci di proprietari e avventori si intrecciano per formare una storia davvero perfetta per le feste.
Non so se ci avete mai pensato, ma a me è capitato spesso di fermarmi nei luoghi affollati, come ristoranti e bar, e guardare le altre persone chiedendomi che vita vivessero. Sconosciuti, differenti per età, provenienza, esperienze, eppure tutti lì, nello stesso luogo. Un punto di convergenza. A volte è da qui che nascono le storie migliori, dal ritrovarsi casualmente nello stesso locale, alla stessa festa e scoprire che le fila delle vite di ognuno possono intrecciarsi e tessere trame impreviste e affascinanti.
Accade questo ad alcuni personaggi, come Molly e la bambine.
Molly non riesce più scrivere, l'ispirazione prosciugata, la paura di non poter più lavorare. E, all'improvviso, irrompono nella sua stanza due piccoli folletti amanti della lettura, capricciose, golose, e colme di una tenerezza a cui Molly è incapace di resistere. E per di più hanno un padre, vedovo, che sprizza una rude dolcezza da tutti i pori.
Hannah, invece, aveva tutti buoni motivi per trovarsi nel Vermont. Doveva sposarsi con Trevor, in un posto che ha sempre amato, invece il suo sogno d'amore si infrange, senza che lei possa fare alcunché per porvi rimedio. Si conosce davvero l'uomo che ci lascia all'improvviso? Hannah sarà costretta a rileggere un passato manipolato da un amore cieco, a riscoprire se stessa ora che le manca un pezzo di sé. Chi è adesso Hannah? É ancora la ragazzina che trascorreva le estati alla locanda Evergreen e scalava alberi con Luke, battendolo sul tempo in tutte le gare? Come lei, Luke non è più un bambino, si è trasformato in un ragazzo aitante, ma ancora premuroso e, forse, ancora innamorato...

Tanti personaggi che però riescono ad essere sempre riconoscibili, ognuno con un proprio spazio all'interno della locanda (e della storia), in modo che il lettore non confonda mai l'uno con l'altro. Con tutti questi co-protagonisti il rischio di creare un romanzo ingarbugliato era altissimo, invece l'autrice riesce a incastonare ogni sottotrama, fino a creare un'insieme colorato e armonico, un po' come le coperte di patchwork della locanda!
Lo stile è semplice, fluido, ma avvincente. Certo, si sente che è un romanzo natalizio, perchè si respira una sorta di sentimentalismo nell'aria, di storia che inciampa ma solo per un momento, perché a Natale il lietofine è d'obbligo. L'atmosfera è resa perfettamente, anche grazie all'ambientazione di montagna, tutta freddo e neve, da cui proteggersi all'interno della locanda, al calore del camino e col profumo di dolci che escono a ritmo costante dalla cucina magica di Molly (spero non siate a dieta, perchè alcune pagine mettono una fame tremenda!)
Mi è piaciuto, finalmente, leggere una storia "pulita", in cui si respira amore e attrazione senza che sia necessario scomodare gli ormoni e parti anatomiche. L'autrice dimostra come sia ancora possibile parlare d'amore senza passare necessariamente per il sesso (ovviamente, non sto parlando dei romanzi erotici, ma di chi crede che un romance, di questi tempi, debba sempre avere scene hot. No, grazie!).

Piccola nota a margine.
Qualche tempo fa vi ho parlato de "L'amore secondo me" di Cassandra Rocca, se vi è piaciuto quel romanzo vi tocca proprio dare una chance anche a questo, perché l'atmosfera è proprio la stessa. Le montagne innevate, un albergo con dei gestori a volte un po' particolari, un'aria tutto sommato casalinga. E poi c'è Luke, che ricorda veramente, veramente tanto Ryan di Cassandra Rocca: montanaro, con la battuta un po' da canaglia, ma dal carattere altruista e premuroso. Insomma, un uomo da amare, soprattutto a Natale!

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