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martedì 17 settembre 2019

"La debuttante dell'Essex" di Romina Angelici

La recensione di oggi riguarda un romanzo pubblicato dalla Literary romance, un regency vecchia maniera che ha il sapore di un mondo cortese e perduto.
E poi, vogliamo parlare della copertina stupenda?

Genere: Historical Romance
Pagine: 196
Prezzo Ebook:  1.99 €
Prezzo cartaceo: 9.99 €
Edito: PubMe (literary romance)

Quarta di Copertina:


Miss Gray è nata e cresciuta nell’Essex dove adora scorrazzare all’aria aperta con i suoi amati cavalli. Così come i passatempi, anche i suoi modi sono molto simili a quelli di un ragazzo tant’è che preferisce essere chiamata Alex, piuttosto che Alexandra. Quale rimedio migliore se non quello di portarla in città per la stagione, facendola debuttare, per frenarne l’indomito carattere? Ma Alex non perde la sua franchezza né il vizio di travestirsi da maschio per gironzolare indisturbata tra le strade di Londra: cosa che attirerà su di lei le attenzioni di un annoiato Lord Clerke...




Devo ammette che "La debuttante dell'Essex" si è dimostrato un romanzo diverso da quel che mi aspettavo. Ho l'impressione che la quarta di copertina sia leggermente fuorviante, perché mi ha fatto pensare a una trama incentrata su una sola coppia, due personaggi principali e altri di contorno, a scomparsa. Al contrario, questa è solo la prima parte di una storia ben più articolata, ma difficile da raccontare senza fare spoiler.

La maggior parte dei romance moderni si incentra su una coppia principale, ne descrive le emozioni, le pulsioni, i trascorsi. I personaggi secondari sono come ciliegine su una torta già completa, golosi, colorati, ma spesso inutili. Romina Angelici, però, si dimostra della vecchia scuola, quella in cui il lietofine è assicurato... ma non si sa per chi.
I romanzi diventano corali, raccolgono più personaggi, le cui relazioni si stringono, si aggrovigliano e bisogna aspettare la fine per capire quali fili saranno sciolti e quali annodati per sempre. 
"La debuttante dell'Essex" prende le mosse con Alex, una ragazza cresciuta nella libertà della campagna, seguendo le abitudini maschili del fratello maggiore e senza il necessario rispetto per l'etichetta. Quando il debutto in società le imporrà di sottostare alle rigide regole del ton, di piegarsi sotto il peso di crinoline e convenevoli, Alex non sarà pronta a rinunciare del tutto al proprio spirito indipendente, ribelle. E così incontra Lord Clerke, che invece di sollevare uno scandalo sembra restare affascinato dalla diversità di Alexandra, incuriosito dalle sue prossime gesta. Una ragazzina alle prese con la scoperta non solo della buona società, ma anche di se stessa e dei propri sentimenti, Alex è incerta su cosa sia l'amore, se fare compere sia davvero così noioso come aveva sempre pensato, se la simpatia basta per ritenere interessante un uomo... a placare i suoi dubbi, il suo spirito inquieto, arriva zia Cyd.
Celandine è il personaggio più profondo del romanzo. Alex la presenta come una donna indipendente, ma già "passata", una donna che ha scelto di non sposarsi per non perdere la propria libertà, una zia che, malgrado faccia parte del mondo degli adulti, è comunque in grado di capirla. Lady Violet, la mamma di Alex, vede in Cyd un aiuto con i figli scavezzacollo, il marito è forse l'unico che veda ancora nella sorella una ragazza che non ha del tutto perso la propria sensibilità.
Celandine si scherma dietro l'essere nubile e troppo vecchia per pensare all'amore, è pragmatica, diplomatica quanto basta per tenere a freno i nipoti e i loro amici, o così crede, in realtà le sue certezze saranno demolite e la zia nubile sarà costretta a guardarsi per ciò che è: una donna ancora giovane, con un cuore in grado di sperare, anche se vuol dire esporsi al dolore.

Alex e la comitiva di suo fratello, Lord Clerke e Celandine daranno vita a una giostra di cuori vecchia maniera, in cui l'amore si nasconde, si maschera e muta forma ma, alla fine, trionfa sempre.

Il romanzo di Romina Angelici si rifà in modo evidente al Regency della scuola precedente, quello che io prediligo, e che vede nella Heyer l'esempio più fulgido del genere.
Equivoci, schermaglie, avventure impreviste e tanto romanticismo senza per questo dover forzare la morale dell'epoca con scene di sesso continue. Faccio parte di quelle lettrici che credono si possa scrivere un buon romanzo d'amore anche senza scene esplicite, senza dover spingere le protagoniste a compromettersi e i protagonisti a dialogare con le proprie parti basse...
Il fatto che l'autrice sia più addentro alla mentalità regency, rispetto a molte sue colleghe, si vede non solo nel modo di raccontare usi e costumi dell'epoca, ma anche nel modo in cui viene tratteggiato il personaggio di zia Cyd, che all'inizio, attraverso i commenti della nipote, sembra una donna a un passo dalla fossa, una vecchia zia nubile e che in realtà si scopre essere una donna ancora nel fiore degli anni malgrado non sia più una debuttante.

Più che Georgette Heyer questo romanzo mi ha ricordato Elinor Childe (al secolo, Anna Luisa Zazo, storica traduttrice della Heyer e autrice di numerosi romanzi). Poco prima de "La debuttante dell'Essex" avevo terminato "Gioco di specchi" della Childe/Zazo e ho trovato la stessa pecca in entrambi: manca un po' il focus sulla coppia principale, manca l'interazione tra loro, il capire come e cosa li faccia innamorare l'uno dell'altra. Il rapporto tra di loro c'è, ed è talmente evidente che per tutto il romanzo il lettore sembra ripetere ai personaggi "come fai a non capire di essere innamorata/o?", però avrei voluto un po' più di profondità. Non sto parlando di scene hot, sia chiaro, ma proprio di dialoghi, di interazioni...  Non so se sia dovuto al fatto di voler dare una sorta di colpo di scena nel formarsi delle coppie finali, però, ecco, ho sentito una piccola mancanza in questo frangente.

"La debuttante dell'Essex" resta un ottimo libro per chi voglia conoscere "l'altra faccia del Regency", quello originale, più storico e delicato, e Romina Angelici credo sia la giusta erede per autrici come Elinor Childe, profonde conoscitrici dell'epoca di cui trattano.

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