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martedì 16 aprile 2019

Review Party: "The Kingdom" di Jess Rothenberg

Oggi grazie alla DeaPlaneta vi parlo di un romanzo molto particolare, in cui tutte le fantasie più romantiche posseggono un retroscena oscuro, in cui lietofine è un'obbligo...ma a che prezzo?


Quarta di Copertina:

Voli virtuali negli universi dei propri libri preferiti. Nuotate in compagnia delle sirene. Safari tra elefanti a strisce e purosangue dalle ali di farfalla. Questo e molto altro diventa possibile quando si varcano i cancelli del Regno, il parco a tema più straordinario di tutti i tempi. Ma l'attrazione principale sono loro: le sette principesse androidi create per intrattenere i visitatori. Sempre bellissime, sempre sorridenti, sempre pronte a trasformare i sogni in realtà. Ana, una delle predilette dal pubblico, ama la vita nel Regno. La felicità delle famiglie che accoglie ogni mattina all'ingresso è la sua felicità. Tutto cambia, però, quando Ana incontra Owen. Owen, il ragazzo dagli occhi color cioccolato che lavora nello zoo del parco, è il primo umano che non la tratta come una macchina, il primo che le fa provare un'emozione non contemplata dagli ingegneri che hanno programmato i suoi circuiti: l'amore. E quando Owen sparisce nel nulla, lasciandosi dietro solo un braccialetto carbonizzato, la favola si trasforma in incubo. Accusata di omicidio, Ana si ritrova a combattere per la sua stessa vita, e scopre che nello scintillante Regno che ha sempre chiamato casa niente è come sembra..



Non è come sembra.

Ho affrontato la lettura di The Kingdom convinta di trovarmi davanti alla storia di una principessa Disney, dolce e remissiva, che si trovi ad affrontare qualche oscuro complotto contro di lei.
E invece no.
Dimenticatevi l'atmosfera di romanticismo.
Dimenticatevi la Disney...o quasi.

"The Kingdom" ci immerge fin dalle prime pagine in un ritmo da thriller, in cui Ana, una delle principesse "del Regno" è accusata di aver ucciso un addetto alla manutenzione.
Ana non è una semplice figurante che di giorno veste i panni di una principessa, no, Ana e le sue sorelle sono fantasiste, la generazione più avanzata di ibridi. Creature dotate delle più moderne e strabilianti tecnologie, robot capaci di interagire con le persone, apprendere dal contesto in cui lavorano e rapportarsi con gli altri quasi come  persone qualunque.
Quasi.
E qui sta il nocciolo della storia, nei limiti.
Ana è nata e cresciuta nel Regno, in un parco divertimenti dal quale non può uscire. Per il suo bene. Perché oltre il cancello del Regno, oltre la luce verde del parcheggio, c'è solo distruzione, odio e violenza. Un mondo allo sbando e al collasso con il quale lei e le sue sorelle possono avere solo rapporti strettamente controllati.
Non possono toccare cellulari connessi con l'esterno e il loro collegamento internet (perché le fantasiste sono pur sempre degli automi e le loro conoscenze si basano su ricerche nella rete) è bloccato da firewall che limitano la loro visione del mondo.
Ana ha delle certezze, sa che il mondo fuori è cattivo, sa che di non essere programmata per mentire, per ribellarsi, provare emozioni, rubare.
Eppure, una delle sue sorelle ruba un telefono. Un cellulare in cui il mondo fuori continua a scorrere tranquillo, senza liquami tossici, senza povertà, nè odio. Ci sono belle case, lussuose, accoglienti, ci sono famiglie premurose, unite.
E se non tutto ciò che le hanno sempre raccontato fosse vero?
Se fosse il regno a mentire?
Mentre le sperimentazioni sugli ibridi animali cominciano a dare i primi segni di cedimento, Ana stringe un legame con Owen, un addetto alla sicurezza. Un ragazzo che le parla più liberamente di quanto dovrebbe, che le apre gli occhi sul Regno, sul modo in cui manipola la natura e le fantasiste, sul modo in cui la convince di non poter provare sentimenti...anche contro l'evidenza.
Ma allora perchè Ana ha ucciso Owen?
Ed è davvero stata lei?


"The Kingdom" è stata una lettura strabiliante.
Contamina il thriller con il fantasy, la fantascienza e persino il distopico.
Dipinge un mondo in cui l'uomo ha l'accesso completo ai segreti del corpo umano, fino ad essere capace di ricrearlo e rielaborarlo con microchip ed elettrodi.
L'uomo diventa creatore, plasmando gli ibridi a propria immagine e somiglianza, ma con la sola finalità di servire.
Le fantasiste, ad esempio, hanno l'obbligo di accontentare ogni richiesta all'interno del Regno, per soddisfare i clienti.
Ma l'abilità dell'uomo è davvero infallibile?
Le specie ibride animali si ammalano, dimostrano comportamenti anomali e i loro creatori non si fermano, continuano con le sperimentazioni, indifferenti alla sofferenza delle creature generate.
E così Ana e le sue sorelle, usate e sfruttate ai fini del parco, del suo commercio, nella totale indifferenza delle famiglie in visita e dei gestori dell'attrazione. Eppure Ana inizierà a vedere i confini della propria vita, ad essere consapevole di tutte le limitazioni a cui è sottoposta, a smascherare le bugie. A ribellarsi, ad autodeterminarsi.
Ad amare.
E se anche l'amore fosse bugiardo?

Vi posso dire che questo romanzo ha un ritmo davvero incredibile, forse una delle poche letture negli ultimi tempi che posso dire di aver "bevuto".
Parte del merito è anche della struttura particolare del romanzo, che si divide in parti narrate e registrazioni di interrogatori e resoconti del processo per omicidio intentato contro Ana e la Kingdom Corporation. Qui e là c'è anche qualche frammento di favole rielaborate appositamente per le fantasiste.
Le pagine scorrono quasi senza accorgersene e si è completamente catturati dai progressi emotivi di Ana, dalle personalità delle sue sei sorelle fantasiste, dai segreti del parco e anche dalle similitudini che lo spaventoso mondo di The Kingdom già presenta con il nostro.
Apprezzabili anche le citazioni ad altre opere, come la favola che ricorda Amore e Psiche o la luce verde che, con ben altri contorni, era anche il mondo a cui tendeva Gatsby.

The Kingdom è una lettura che più che romantica potrebbe essere, per certi versi, gotica, angosciante, incalzante. 
Di sicuro, questo libro non appartiene alla mia confort- zone, ma che sono felicissima di aver letto per la sua originalità e tecnica. Lo consiglio anche come idea regalo per lettori stanchi dei soliti fantasy e distopici.

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