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mercoledì 24 aprile 2019

Recensione: "La sposa inglese" di Anita Sessa

Come vi avevo promesso, torno a parlare di un romance storico della DRI, in particolare "La sposa inglese" di Anita Sessa.

Genere: Romance Regency 
Prezzo ebook 2.99
Prezzo cartaceo 12.99 
Editore: Dri Editore 
In uscita: 11 marzo 
Quarta di copertina:

Giunta nella capitale per la sua prima stagione, Lady Edith Courtenay, figlia di un ricco marchese, finisce nel mirino di un pretendente dalle poco nobili intenzioni. A trarla in salvo, con la proposta di un matrimonio di convenienza, è Archibald Lennox, Duca di Richmond e figlio di un vecchio amico di famiglia. 
L’unione, nata per essere solo una finzione e mettere al sicuro Edith nonché le rispettive proprietà degli sposi, sfocia ben presto in una profonda attrazione. Ma proprio quando lo strano rapporto tra i coniugi arriva ad un punto di svolta, tutto è destinato a mutare. 
Sullo sfondo dei paesaggi selvaggi della Scozia, terra d’origine del Duca, appariranno dal nulla un’amante dai capelli rossi e oscuri personaggi del passato, che metteranno in pericolo la vita di Archibald. Sarà costretto a partire alla volta del Devonshire per cercare di salvare una persona cara, mentre Edith si ritroverà faccia a faccia con la morte. 




Il lato positivo del crescere in campagna è che le regole dell'etichetta sono meno rigide, ci sono più occasioni per sfuggire alle convenzioni ma, se sei figlia di un marchese, sai che dovrai comunque rientrare nelle norme sociali. E sposarti.
Lady Edith è alla vigilia del proprio debutto in società e proprio tutti nella sua famiglia non fanno altro che parlare delle sue prospettive matrimoniali. Persino la duchessa di Richmond le presenta Archibald, suo nipote e nuovo duca, con la segreta speranza di vedere un'unione tra i due.
Ma Edith vorrebbe un futuro diverso e non avverte l'esigenza di legarsi a qualcuno. Nemmeno Londra riesce a cambiare le sue inclinazioni, che verranno però sovvertite dalle mire poco onorevoli di un gentiluomo. Per sfuggirgli, Edith è costretta ad accettare la proposta di Archibald, verso il quale non nutre molto più che una simpatia.

"La sposa inglese" ha il merito di affrontare le vicende sentimentali dei due protagonisti dal punto in cui gli altri romance si interrompono. Questo romanzo entra nel vivo, in realtà, solo dopo che Archie ed Edith si sono uniti in matrimonio.
Un uomo e una donna pressoché sconosciuti, accomunati solo dalla convenienza di quell'unione (lei deve sfuggire a un cacciatore di dote, lui ha il dovere di generare un erede per il ducato) e dall'appartenenza allo stesso mondo, o quasi. Se è vero che entrambi appartengono all'aristocrazia, è anche vero che marito e moglie hanno origini molto diverse. Edith è inglese fin nel midollo, è rigida come il tempo, come l'etichetta, ligia alle regole e barricata nelle sicurezza che il rispetto delle norme le assicura. Archibald, al contrario, ha il temperamento tipico della Scozia, all'apparenza rude ma in realtà focoso, ironico e ferocemente protettivo. Fuoco e acqua che si attraggono senza respingersi, senza annullarsi, ma domando reciprocamente le proprie asperità per accettare la ricchezza dell'altro.
I due novelli sposi dovranno fare ben presto i conti con il fascino che esercitano l'uno sull'altra ed Edith, in quel matrimonio ma anche nel semplice trasferimento in terra scozzese, potrebbe trovare il modo di sfogare il lato selvaggio e ribelle che ha sempre avvertito dentro di sè e che, fino a quel momento, ha dovuto soffocare.
Ma qualcosa incombe ancora nell'ombra...

"La sposa inglese" tra i vari historical romance che ho letto in questo periodo, la maggior parte dei quali scritti da italiane, mi sembra quello che meglio ha centrato l'ambientazione storica. Edith è figlia del suo tempo, prigioniera delle regole e delle semplici aspettative che all'epoca gravavano sulle donne. Per quanto il regency sia stata un'epoca più libera di quella vittoriana, le donne dell'aristocrazia avevano comunque destino già scritto, nel quale ci si aspettava che convolassero a nozze, un' unione che doveva essere vantaggiosa anche per la famiglia di provenienza. Edith sente il bisogno di ribellarsi, ma comprende che la sua sia una lotta senza speranza, perché il matrimonio è ciò che tutti si aspettano da lei. E sceglie il male minore, il marito meno peggio. (Ammetto che qui la sua rassegnazione mi ha fatta un po' ridere. Archibald è un duca, proviene da una famiglia di antica aristocrazia, si dimostra sempre gentile e protettivo, ed è anche molto attraente... Insomma, il colpo di fortuna è stato totale). La critica di Edith verso la condizione della donna non può lasciare indifferente una lettrice moderna, ma riesce a restare incastonata nel suo contesto storico, senza apparire una forzatura.

Ammetto di essere stata anche felice di leggere di un amore fra aristocratici. Mi sembra che ultimamente sia un fiorire di Cenerentole, governanti, istitutrici, attrici che si accaparrano scapoli di sangue blu senza che il ton sguazzi nello scandalo. Insomma, non mi sembra neanche troppo realistico che i protagonisti non soffrano nell'essere emarginati dalla società, che ignorino qualunque frecciata loro rivolta dai pari del regno e signore.
Non ho nulla in contrario verso il mito di Cenerentola (uno dei miei romanzi preferiti "magia di un amore" di Lisa Kleypas racconta Cenerentola al contrario, la passione irrefrenabile tra uno stalliere e una giovane nobile) ma va raccontata con tutti gli ostacoli che al tempo avrebbe incontrato e che sia pari, e non migliore, di un amore fra persone dello stesso ceto.

Parlando di stile, il romanzo di Anita Sessa mi è sembrato una furba ma equilibrata via di mezzo tra il romance moderno e una vecchia storia alla Austen.
Lo stile e le vicende narrate, a un certo punto, strizzano molto l'occhio a "Orgoglio e pregiudizio" ma riservano degli interessanti colpi di scena. Il livello di erotismo non è esasperato come in altri romanzi (grazie!), senza essere del tutto casto, quindi accontenta bene o male sia le lettrici più pudiche, sia quelle che ritengono priva di attrattiva una storia d'amore senza scene hot.

L'unica pecca che ho trovato, sta nella prima parte di romanzo, che mi è sembrata più mostrata che raccontata. Edith si dice anticonformista ma di fatto non viola le regole. Poi il suo assiduo corteggiatore londinese è in realtà piuttosto evanescente, si vede in ben poche scene, se, da un lato, questa scelta rispecchia l'indole di Edith piuttosto distratta sul fronte "amoroso", dall'altro lascia il lettore un po' sconcertato...

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Voi preferite le storie d'amore in stile Cenerentola o quelle in cui i protagonisti provengono dallo stesso "mondo"?
Lasciatemi la vostra opinione nei commenti :)

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