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domenica 4 novembre 2018

Review Party: "un giallista sotto l'albero" di Silvia Devitofrancesco

Post domenicale per parlarti di un romanzo natalizio. In fondo, nei supermercati sono già arrivati i panettoni e vogliamo mica farci battere sul tempo da un supermercato?

Genere: Christmas romance
Pagine:180
Prezzo Ebook: 1.99
KU Disponibile
Edito: SelfPublishing

Trama
Abbandonato il suo paesello d'origine nel sud Italia, Sara, trentenne con un forte desiderio d'indipendenza e dalla mania d'inventare vite perfette, giunge a Londra, dove diviene la ghost social ufficiale di Thomas Heart, noto e aitante scrittore di gialli. A causa di un disguido, accaduto proprio sui social network, Sara viene licenziata. Un evento già di per sé traumatico destinato a mutare in una vera tragedia quando con una telefonata prima e un paio di note vocali su WhatsApp poi, i genitori annunciano di aver deciso di trascorrere le vacanze natalizie sul suolo britannico. Sarà anche questa l'occasione per conoscere l'interessante genero inglese del quale la loro adorata figlia ha "innocentemente" inventato l'esistenza. Tra intrighi, festività incombenti, momenti di tensione, ripensamenti e tante bugie, Sara imparerà a sue spese che la verità, per quanto amara possa essere, è sempre la scelta migliore.
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Il Natale dovrebbe essere il momento più magico dell’anno, soprattutto se i tuoi genitori decidono di rinunciare al cenone del Sud Italia per sbarcare a Londra, conoscere il tuo fidanzato storico, vedere la lussuosa dimora in cui stai per trasferirti e ficcanasare nel posto di lavoro che ha convinto la loro figlioletta a espatriare.
Peccato che la nostra protagonista non abbia un fidanzato, viva nell'unico bugigattolo che è riuscita a permettersi (nel quale non accende il riscaldamento per non pagare le bollette) e… sia stata appena licenziata. Dall’uomo che amava.
Non che lui lo sapesse di essere oggetto dei suoi sogni più rosei, perché Thomas Heart sarà pure un giallista osannato a livello planetario, ma mi pare che di sentimenti femminili non se ne intenda affatto, tanto da licenziare in tronco la sua social manager, senza lesinare umiliazioni.
Sara, che in terra britannica si è convertita in Sarah, allora rispolvera una delle care tradizioni italiche: la recita di Natale. Propina ai genitori, soprattutto alla madre posseduta dal richiamo dell’orologio biologico e dalla voglia di fiori d’arancio e nipotini, bugie su bugie, coronate da un finto fidanzato a pagamento.
Il castello di carte crolla ben presto, ma a Natale non c’è limite ai miracoli


Sara è una tipica ragazza italiana, arrivata a trent’anni senza riuscire a realizzarsi e senza aver trovato l’altra metà della mela. Eppure non ha smesso di credere nella favola, nella possibilità di un lieto fine, purché nessuno le ricordi l’esistenza dell’orologio biologico (come fa sua madre).
A Londra ha trovato l’indipendenza, la possibilità di riscatto, e anche l’amore...o quasi.
Il destinatario dei suoi sentimenti più teneri, infatti, la licenzia senza pensarci due volte, scatenando una serie di tragicomiche reazioni a catena. La protagonista reagisce con un’immaturità che nasconde la paura di deludere le aspettative dei genitori e di doversi arrendere all'evidenza del fallimento. Travisa i segnali di Thomas, mente alla famiglia per evitare ogni scomoda verità, decora ogni bugia come il più fastoso degli alberi di Natale. E alla fine si appella agli elfi di Babbo Natale, come angeli custodi in servizio temporaneo.
Di sicuro rientra nei personaggi da chick-lit, con i loro paradossi, le insicurezze che rendono queste protagoniste un po’ ridicole, un po’ tenere, come la sempre amata Bridget Jones.
Quello che non mi ha convinta è, invece, il suo caro giallista.
Sara è già innamorata di lui a inizio libro, ma oltre al fascino dell’autore di successo, non riesco a comprenderne il motivo. Thomas la tratta con sufficienza, poi con astio, scompare per buona parte del romanzo per riapparire alla fine, redento come ogni buon Mr. Scrooge.
Avrei preferito seguire più da vicino la sua evoluzione, capire cosa abbia fatto nascere i sentimenti di Sara, vedere un momento di tenerezza, comprendere come abbia agito su di lui il Natale, tanto caro a Sara. E invece al lettore non viene mostrato questo cambiamento, ma solo il suo risultato finale, che fa finire il giallista sotto l’albero, come il più atteso dei regali.

“Un giallista sotto l’albero” fa chiaramente parte del filone natalizio del romance, un tipo di storia dove il Natale non solo fa da sfondo alla storia, ma arriva a muovere parte della trama, fino a concedere qualche strappo alla verosimiglianza a beneficio dell’amore e del romanticismo.
Consiglio questo romanzo a chi è patito delle festività, e a chi sogna una nuova vita in cui anche i sogni (e le bugie!) possano trasformarsi in realtà.

* Prodotto fornito dall'autrice

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