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giovedì 6 settembre 2018

Un last minute per...l'Italia!

Ultimo appuntamento con la rubrica "Un last minute per..."
Ormai siamo a settembre e molti di noi non hanno più occasione di partire, però c'è qualcuno ancora in vacanza. E, soprattutto, la meta che vi proponiamo oggi è raggiungibile in qualunque momento, anche per una toccata e fuga.
Emily Pigozzi, Chiara Parenti, Anna de Lorenzo e io vi parlamo dell'...Italia.
Il nostro bel paese non ha nulla da invidiare a mete esotiche e spesso cela dei tesori che, per distrazione, non cogliamo subito



Una canzone per te di Emily Pigozzi




Quarta di copertina:

Sono passati sei anni e la vita di Iris è stata completamente stravolta. Prima la morte del padre e poi quella del nonno l'hanno resa adulta di colpo, costringendola a mettere da parte i sogni e a lavorare sodo per non perdere la tenuta di famiglia in Toscana. Le manca tutto della sua spensierata adolescenza, le manca soprattutto Enea, che se n'è andato per inseguire la sua carriera di musicista senza guardarsi indietro, lasciandole solo ricordi e una canzone.
Poi all'improvviso rieccolo Enea, il ragazzo della sua adolescenza, ma anche l'uomo affascinante e di successo che è diventato. E ha una nuova canzone per lei.










Perché hai scelto l’Italia per ambientare il tuo romanzo? E che località hai scelto, con precisione?
Ciao Sveva! Io adoro le ambientazioni italiane, e le utilizzo quasi sempre. Un po’ perché amo da morire il mio paese, e lo ritengo ricco di terre meravigliose e suggestive, luoghi pieni di poesia sfondo perfetto di magnifiche storie d’amore. Un po’ perché molti di questi luoghi li conosco, li ho vissuti, ci sono stata più volte. È il caso della Toscana, in particolare della Val d’Orcia, ma nel romanzo troviamo anche Sestri Levante e la Liguria.

Cosa credi che abbia di speciale questo luogo?
Tutto! La Toscana è una terra dai sapori unici, una terra che sembra pennellata da tanto che è magnifica. Ha colori straordinari, angoli che non sono stati toccati dal tempo. È vicina, eppure sembra sospesa in un’altra dimensione. Pura poesia.

Sei mai stata nei posti descritti nel tuo romanzo?
Sì, moltissime volte. Adoro scrivere di luoghi che ho vissuto, riesco a infondere alla storia i profumi, i sapori, le precise emozioni provate quando io stessa ci sono stata. Credo che renda tutto molto vero, vibrante, e regali un tocco in più a una storia.

Immagina di parlare con qualcuno in partenza per la Toscana, cosa gli consiglieresti visitare?
Sicuramente Pienza, il piccolo borgo sospeso dove Iris e Enea trascorrono una romantica serata insieme dopo tanto tempo. Poi Bagno Vignoni, borgo unico al mondo con la sua piazza d’acqua: un luogo spettacolare, di cui mi sono innamorata fin da bambina. Infine, Montepulciano con le sue cantine antiche e i suoi profumi unici di mosto e di vino.

Tre buoni motivi per leggere il tuo libro.
 Per ritrovare la magia del primo amore, riscoprire il gusto delle seconde possibilità e della passione. Per sognare, e ricordare che la vita può sempre stupirci con un pizzico di poesia. Enea e Iris hanno scoperto insieme l’amore da adolescenti, ed erano inseparabili fino a che lui se ne è andato per inseguire la sua carriera di cantautore rock. Per Iris invece sono rimasti solo i ricordi e le responsabilità, dato che è impegnata a salvare la tenuta della sua famiglia dal fallimento, e a riprendere la produzione del Brunello di Montalcino da sempre orgoglio di suo nonno. Ma Enea sta per tornare… e tra colline di ulivi e spiagge incantate ne vedremo delle belle! Credo che sia una storia molto dolce, con tanti sapori, proprio come un buon Brunello bevuto al tramonto!


Sorridimi ancora di Anna de Lorenzo



Quarta di copertina:

Tradita dall’uomo che sta per sposare, Alice non si abbandona all’autocommiserazione. Decisa a sfuggire il compatimento generale, infatti, sceglie di “staccare la spina” rifugiandosi a Gambarie. Nel piccolo paese dell’Aspromonte, legato ai ricordi più belli del suo passato, spera di rimarginare la ferita e tornare più forte e agguerrita che mai. I suoi piani di pace e serenità si scontreranno però con l’indomita zia Milly: donna piuttosto intraprendente che non lascerà alla nipote il tempo per piangersi addosso. Così, tra incontri inaspettati, cospirazioni e appuntamenti a sorpresa, il soggiorno di Alice si rivelerà più movimentato del previsto ma con risvolti tutt’altro che spiacevoli.      









Perché hai scelto l’Italia per ambientare il tuo romanzo? E che località hai scelto, con precisione? 
Credo che raccontare di luoghi di cui si abbia una conoscenza diretta, dia un qualcosa in più a una storia, e non mi riferisco solo al poterli descrivere meglio. Mi piace che si percepiscano i sentimenti che mi hanno legata a un particolare luogo, positivi o negativi che siano, credo rendano la storia più “vera”. Nello specifico, Sorridimi ancora è ambientato in Calabria, a Gambarie, un piccolo paesino dell’Aspromonte a poche decine di chilometri da Reggio Calabria, la mia città. 

Cosa credi che abbia di speciale questo luogo?
In primo luogo il contatto con la natura. Andare a Gambarie significa staccare la spina dal caos e dai ritmi della città per immergerti nella tranquillità dei meravigliosi scorci che offre. Ovviamente, essendo una meta turistica, ci sono anche diverse strutture ricettive e impianti per gli sport invernali, ma il lato che io preferisco sono le rilassanti passeggiate nei boschi dove puoi scorgere scoiattoli saltellare da un albero all’altro, trovarti improvvisamente davanti a ruscelli o specchi d’acqua, o divertiti a raccogliere funghi e frutti di bosco. 


Sei mai stata nei posti descritti nel tuo romanzo? 
Decisamente sì. La casa di zia Milly, “eroina” del romanzo, era in realtà la mia casa di montagna. Ogni estate mi ci trasferivo un mese intero con la mia famiglia e a questo luogo sono legati i miei ricordi più belli. Molti dei posti descritti nel libro erano comunque mete abituali delle mie vacanze estive. 

Immagina di parlare con qualcuno in partenza per la Calabria, cosa gli consiglieresti visitare? 
Mi tocca ripetermi: la natura lì la fa da padrone. Sicuramente i luoghi descritti nel libro, in particolare le cascate di Maesano (o dell’Amendolea), con il loro triplo salto in mezzo al verde, il laghetto Rumia con i suoi cigni e anatroccoli, gli affascinanti percorsi in mezzo ai boschi, un bel giro in seggiovia fino a Montalto, la vetta più alta dell’Aspromonte, che offre un panorama mozzafiato sullo stretto di Messina, il Cippo di Garibaldi che ricorda il luogo dove l’eroe dei due mondi fu ferito a una gamba. Personalmente, però, non rinuncerei nemmeno a un bel giro per le fattorie. Ricordo ancora quando da piccolina andavo con i miei genitori a comprare la ricotta fresca fatta proprio sotto il nostro naso, ma anche tanti altri prodotti locali, dai funghi alle conserve sott’olio, tutti realizzati con prodotti genuini. È qui mi è venuta fame XD 

Tre buoni motivi per leggere il tuo libro. 
Questa è tosta, ma non perché il libro non sia bello eh! Non è facile per me auto promuovermi ma ci proverò. 
Per prima cosa ti direi il divertimento. C’è tanta ironia in questo libro, forse è il lavoro che più mi rispecchia. Mi piace ridere e mi piace far sorridere e in questo credo che anche i miei personaggi siano in gamba, anche se nessuno batte zia Milly. 
In secondo luogo i sentimenti che si intrecciano: l’amore, l’amicizia, gli affetti familiari, le delusioni, i tradimenti, creano una storia dinamica e avvincente pur nella sua semplicità. 
E infine, se c’è un messaggio che questo libro vuole dare è che non bisogna mai smettere di credere alle piacevoli sorprese della vita. A volte le cose più belle arrivano attraverso strade impervie e inaspettate, così com’è successo alla mia Alice. 



Per lanciarsi dalle stelle di Chiara Parenti



Quarta di copertina:

Fai almeno una volta al giorno una cosa che ti spaventi e vedrai che troverai la forza per farne altre. Sono queste le parole che Sole trova nella lettera che la sua migliore amica le ha scritto poco prima di ripartire per Parigi, subito dopo l’unico litigio della loro vita. Quel litigio di cui Sole si pentirà per sempre, perché non rivedrà mai più Stella, la persona più importante per lei. Sole non smette di guardare quel foglio perché, anche se ha solo venticinque anni, non c’è nulla di più difficile per lei che superare le proprie paure. Sa che, se le tiene strette a sé, non c’è nulla da rischiare: il lavoro sicuro per cui ha rinunciato al sogno di fare l’università; il primo bacio mai dato perché è meno pericoloso immaginarlo tra le pagine di un libro che viverlo realmente. Ma ora Sole non può più aspettare. Lo deve alla sua amica. Così per cento giorni affronta una paura alla volta: dal lanciarsi con il paracadute al salire sulle montagne russe; dall’attraversare un bosco sotto il cielo stellato al fare un viaggio da sola a Parigi. Giorno dopo giorno, scopre il piacere dell’imprevisto e dell’adrenalina che le fa battere il cuore. A sosten
erla c’è Samanta, un’adolescente in lotta con il mondo che ha paura persino della sua immagine riflessa. Rivedendosi in lei, Sole prova a smuovere la sua insicurezza e a insegnarle ciò che ha appena imparato: è normale avere paura, quello che serve è solo un unico, singolo, magnifico istante senza di essa. Ma c’è un unico istante che Sole non è ancora pronta a vivere. L’istante in cui deve confessare la verità al ragazzo di cui è da sempre innamorata. Una prova più difficile di tutte le altre. Perché anche l’amore può vestirsi d’abitudine e confondere. E per amare davvero bisogna essere pronti a mettersi in gioco. Perché persino i sogni possono cambiare quando sono solo una favola.

Perché hai scelto l’Italia per ambientare il tuo romanzo? E che località hai scelto, con precisione?
Tutti i miei romanzi sono ambientati in Italia, almeno finora. Nonostante le contraddizioni e le difficoltà del vivere qui, amo il nostro Bel Paese e lo trovo perfetto come set per le mie storie.
Stavolta vi porto in Molise, la regione meno conosciuta per eccellenza. Se sul web cerchi “Il Molise”, il primo risultato che appare  è “Il Molise non esiste” e davvero tantissime sono le pagine ironiche che avvalorano questa tesi, giocando sul fatto che non c’è niente che lo renda universalmente e immediatamente riconoscibile.
Ecco, questa terra rappresenta perfettamente la mia protagonista Sole: come il Molise, le sembra davvero di non esistere. Non c’è niente in cui primeggia, niente che la contraddistingua o anche solo che la rappresenti.
Solo dopo un lungo viaggio attraverso la sua regione e all’interno di se stessa, scoprirà che entrambe non solo esistono, ma custodiscono infiniti e meravigliosi tesori.

Cosa credi che abbia di speciale questo luogo?
Il fatto che sia tutto da scoprire, proprio come tutti noi.

Sei mai stata nei posti descritti nel tuo romanzo?
No, mi sono fatta parecchi tour virtuali su Google per descrivere i posti visitati da Sole, ma non ci sono mai andata. Inutile dire che mi piacerebbe farlo al più presto!

Immagina di parlare con qualcuno in partenza per il Molise, cosa gli consiglieresti visitare?
I posti  in cui è stata Sole: consiglierei di vivere un’avventura in stile Indiana Jones sul Massiccio del Matese, di calarsi nel Pozzo della Neve e immergersi negli abissi del mare al largo di Pozzilli. Poi i piccoli borghi e i paesaggi mozzafiato e naturalmente far tappa nella suggestiva cittadina di Campomarino, dove Sole abita e vive da sempre.

Tre buoni motivi per leggere il tuo libro.
Perché nelle paure di Sole è possibile riconoscere tutte quelle insicurezze che spesso ci bloccano e non ci fanno muovere nella direzione dei nostri desideri.
Perché il coraggio è contagioso e quello di Sole può essere uno stimolo in chi legge per lanciarsi nella vita e correre incontro ai propri sogni.
Perché tutte siamo un po’ Sole.



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