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giovedì 7 giugno 2018

Recensione: "Tutti i tuoi respiri" di Benedetta Cipriano

Torna negli store online Benedetta Cipriano, un'autrice italiana riconoscibile per i suoi romance drammatici e i personaggi sofferti. Se cerchi una storia che ti colpisca allo stomaco, dove il colpo di scena sa essere crudele, ma in cui non manchi l'agognato lieto fine, "Tutti i tuoi respiri" è la lettura giusta per te.

Genere: Narrativa sentimentale
Formato: Ebook
Prezzo: 2,99
Edito: self pubilished

Quarta di copertina:

Mi chiamo Amélie e ho negli occhi il ricordo di una notte senza stelle, fatta di grida strazianti e di silenzi interminabili.
Lui si chiama Jace ed è stato il mio cavaliere.
Tra le sue braccia ho lasciato che il mondo scomparisse e il dolore si affievolisse lentamente.
Quella notte il mio cuore si è fermato e adesso è immobile, trapassato da una miriade di spilli.
Sanguino, ma non è Jace a curare le mie ferite.
Eppure io lo desidero, lo bramo.
Voglio sentire le sue mani raccogliere pian piano i cocci di una notte che ha frantumato la mia vita.
Voglio dissolvere il tormento perdendomi nel suo sguardo.
Voglio intrecciare le dita nelle sue e sentire il mio cuore tornare a battere.


Mi chiamo Jace e, no, non sono un cavaliere.
Quella notte ho lasciato che Amélie spegnesse il mio dolore.
L’ho avvolta tra le braccia e ho sentito il battito del suo cuore contro il mio petto.
L’ho salvata e sono fuggito.
Eppure oggi lei è qui, pronta a confondermi, e io non posso cedere.
Lei è il ricordo di qualcosa che provo a dimenticare, giorno dopo giorno, e il suo sguardo è in grado di farmi esplodere in mille pezzi.
Il mio cuore è malconcio, le mie canzoni sono aride e le mie note pronte a perdersi nel vento.
Bramo il suo corpo e la sua anima, ma resto immobile e combatto contro quell’unica parte di cuore ancora intatta che, alla vista dei suoi occhi, batte inarrestabile.

Una sola notte li ha avvicinati
Una sola notte li ha spezzati.
Una sola notte li ha uniti, per sempre.
Ma questa non è solo una storia d’amore.





Amélie e Jace, due vite diverse che non avrebbero mai dovuto incontrarsi.
Lei parigina, lui americano.
Lei studentessa, lui musicista.
Lei con i capelli di fiamma e gli occhi di smeraldo, dai colori splendenti e la bellezza delicata, lui che i colori nemmeno li percepisce bene, una confusione indistinta che però non gli impedisce di cogliere la meraviglia di Amélie.

Succede che la vita svolti all'improvviso. Un rettilineo monotono che diventa un incrocio impazzito, che interseca un'altra strada, un'altra persona, un'altra vita che collide con la tua, ti distrugge, ti risana, ti riporta alla meta. Questa è la storia di Jace e Amélie, due persone che, in fondo, dovevano proprio incontrarsi.

Benedetta Cipriano torna con una storia di quelle che fanno male, che colpiscono dritte allo stomaco e tolgono il respiro, per poi accarezzarti e guarirti.
Una delle poche autrici italiane che affronti il dramma con un crudo realismo, senza eccedere nel dark romance, nè cadere nel mafia romance (mi perdonino le autrici di questi generi, ma faccio proprio fatica a comprenderli). Le trame di Benedetta Cipriano guardano in faccia alla sofferenza, alla sfortuna, a tutti i tiri mancini che la vita può giocarti, senza mai sottrarsi. I suoi personaggi affrontano i propri guai, i propri lati oscuri, cadendo rovinosamente e imparando a rialzarsi.

Questo è ciò che fa Amélie, dopo aver perso la sua migliore amica, la sua anima gemella, in un attentato che avrebbe dovuto spezzarle entrambe. Amélie cade e Jace la rialzerà, proprio nel momento del bisogno. Esorcizzano la paura con il corpo, con una notte di passione che lascia fuori il sangue, che non sente la puzza della morte. Ma la morte arriva, prende la sua adorata Camille, e Amélie cade ancora.
Fugge da una Parigi ferita per approdare a New York, la città della rinascita, la città dei sogni infranti di Camille e la città di Jace, perché l'amore nei libri di Benedetta Cipriano è sempre questo, una rinascita.

Jace, invece, è più codardo. Scappa dalla delusione, vuole scappare anche dalla paura, ma ne rimane soggiogato, imprigionato in un silenzio testardo che nemmeno Amélie può rompere.
I due sono anime spezzate i cui angoli combaciano, le loro fratture li uniscono e li completano, in un processo che non può avvenire senza dolore.
Loro sono dolore, sono la sofferenza che si abbatte all'improvviso e il coraggio di sopravvivere, per questo non fanno altro che divorarsi, che mordere ciò che resta l'uno dell'altra, per portarlo via con sé. Perché non possono fare a meno l'uno dell'altra, in un modo irrazionale che passa per il corpo, per il sesso, fino a prendere il cuore.
Un cuore che si arrende sottovoce, per non far notare neanche a loro due che l'amore è sbocciato, perchè a nominarlo l'amore fa paura, ma il sesso no. Spegnere l'anima e far par parlare il corpo è più facile, più immediato, ma poi la vita ti costringe a riaccederti. Riaffrontare il passato che ti ha fatto cadere e il futuro per il quale dovrai rialzarti. 
Ormai, però, Jace e Amélie sono in due. L'uno l'appiglio dell'altra. Una farfalla bucata e un canzone alla chitarra, note e ali nel vento, che non temono più la vita.

Ho letto quasi tutto di Benedetta Cipriano, una delle poche autrici di cui riesco a ricordare ogni coppia letteraria, i nomi di tutti i suoi protagonisti insieme alle loro ferite. Perché Benedetta li incide i suoi personaggi, ci scava dentro così a fondo che riesci a vedergli le ossa.
E ogni volta è peggio.
"Tutti i tuoi respiri" affronta l'attualità, la crudeltà del terrorismo, una scelta coraggiosa che mi ha fatta tremare, perché ricordo ancora la paura dopo il Bataclan. La sensazione che il pericolo sia ovunque. Non sono molte le autrici del nostro panorama editoriale che riescono ad appropriarsi di questo tipo di eventi, di drammi reali, e cucirci una storia sopra. Lei ci è riuscita.

Se devo essere sincera, non ho particolarmente apprezzato le numerose scene di sesso esplicito. Comprendo che quello fosse il linguaggio di Jace e Amelie, che fosse il loro modo di comunicare, di affrontare il terrore, però questo fa avvicinare molto il romanzo alla narrativa erotica, che io non prediligo. Ma questo attiene ai gusti personali, sono certa che la maggior parte delle lettrici apprezzerà...

I personaggi sono ben delineati, ognuno per le proprie particolarità.
Di Jace ci ricorderemo le canzoni, le mani occupate da inchiostro e corde di chitarra. I testi in cui fa vibrare Amelie di vita, seduzione e sofferenza. Di lui ci ricorderemo il caratteraccio, perché non è un uomo da molte smancerie, è protettivo e attento, ma a modo suo. Ha un temperamento appassionato, nel bene e anche nel male. Di lui ci ricorderemo meno la sofferenza, perché non la mostra. Nomina poco la madre, malgrado sia una perdita recente e assolutamente non vuole nominare il padre.
Al contrario, di Amélie conosciamo poco le passioni, perché nega a se stessa di vivere, pur di far vivere ancora Camille. Si trasferisce nella città che lei avrebbe voluto visitare, dipinge la casa di un colore che l'amica avrebbe amato, scrive perché Camille non può farlo più.
Di Amelie ricorderemo il dolore, il lutto. E la dipendenza da Jace, da ciò che il suo corpo sa farle, da come può scacciare il panico ma non i ricordi.
E poi Camille, ci ricorderemo anche di lei. Della sua ironia, della sua allegria, del suo essere stata spezzata. E del suo non poter essere vissuta. La sua è una presenza forte, che aleggia per tutto il romanzo, ma con un tocco comunque lieve, come uno spirito che cerchi di condurre i personaggi al lieto fine.

Perchè dopo il buio, torna sempre la luce.

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