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giovedì 3 maggio 2018

Recensione "Il giorno uno di noi due"

Ciao,
oggi ti parlo di un romanzo particolare, di un amore che fugge ogni regola, e non si arrende né alla vita, né alla morte.

Genere: Narrativa
Pagine: 109
Formato: Ebook e Cartaceo
Prezzo: 9,99 / 17,00
Edito: Mondadori


Quarta di copertina:
Un uomo e una donna si rincorrono, si parlano, si amano per tutta la vita, senza stare insieme. Vogliono che sia per sempre, dunque decidono che non sarà, mai. Nasce così il loro amore senza conseguenze. Un legame, inscindibile e segreto, in cui ogni giorno è il giorno uno, il domani non c'è e la fine non è prevista. Una storia che comincia con i due protagonisti ancora bambini. Ma già alleati dentro al dolore: lui che affronta la perdita della madre, lei cresciuta nel gelo di una famiglia anaffettiva. Da qui l'idea, folle e perfetta, di provare a vivere un amore messo al riparo da tutto: dal mondo, dagli altri, da qualsiasi idea della fine. Nascosto e invincibile. La formula esatta per l'eternità. Un amore che è metafora di una generazione - quella che ha attraversato gli anni Settanta - che non riesce e non riuscirà mai ad aderire completamente a niente. Dove tutto è provvisorio e niente è scontato: la maternità, la carriera, i matrimoni, i luoghi in cui vivere e le idee in cui stare. Una generazione di guerrieri, presi a combattere anche e soprattutto con i propri desideri, limiti e fantasmi. E che si trova in fretta ad affrontare i dubbi dell'epilogo, a fare i conti con quel che è stato e quel che non sarà più. Rivivere questo amore - dentro a un racconto soltanto per sé, senza bugie - è il modo con cui la protagonista fa i conti con la propria esistenza. Ogni capitolo è un quadro: di un anno, di un ricordo, di un dolore, di una perdita e di un riscatto. Avanti e indietro nella trama della vita. Mentre il mondo cambia: il boom economico, il femminismo, gli anni di piombo, la crisi. E approda a oggi: dentro la sera dei protagonisti. A unire tutto: la loro storia, che diventa romanzo, dialogo d'amore. Un filo che attraversa gli anni che hanno vissuto insieme e quelli spesi altrove. Sempre agganciati al loro legame imprescindibile. Che li ha ancorati per tutta la vita all'idea che ci sia sempre una mano - la stessa che ti ha sfiorato ancora bambino - capace di salvarti dal buio.





 "Il giorno uno di noi due" non è un libro come gli altri.
Non c'è un inizio e una fine, non c'è un preciso scorrere del tempo, non ci sono nemmeno i nomi dei protagonisti. C'è molto altro, però.

C'è un amore.
Ma un amore che alle volte si fa fatica a riconoscere come tale, perchè non assomiglia a niente di ciò che raccontano le favole, a ciò che consideriamo normale. Una routine di appuntamenti, di promesse che poi non saranno mantenute, di abiti bianchi e recriminazioni a mezza età. No, niente di tutto questo.
C'è un amore talmente strano e folle da essere reale.

Una ragazza e un ragazzo che si amano di nascosto, in segreto, per tutta la vita.
Un eternità, un giorno uno di noi due, che inizia durante un esame di nuoto, quando lei ha sei anni e lui dieci.
Lei che molla, perché ha imparato la facilità con cui ci si arrende alle difficoltà, e lui che la costringe a stare in acqua, perché "risali da vincente oppure muori". Lui che le ha insegnato a non mollare, e lei che lo odia perché la costringe a sfidare la vita, a sfidare se stessa, a entrare nelle difficoltà e vincerle, a essere migliore. Un odio che è amore.

Crescono i protagonisti, in un continuo incontrarsi e perdersi, in un rapporto che esclude il resto del mondo. Loro due, come coppia, esistono solo ai loro occhi, sono un segreto ben custodito, inaccessibile per chiunque altro.
Perché la vita rovina anche gli amori migliori, il mutuo, una casa, dei suoceri, le chiacchiere degli amici corrodono quel sentimento che invece palpita nel silenzio di una casa di cui solo lei e lui hanno le chiavi. Un amore confinato in pochi giorni, che però valgono una vita intera.
Nessuno può rovinare un segreto, nessuno ne può parlare, né entrarci dentro. Soltanto loro due.

Ho fatto fatica ad accettare questa scelta, così diversa dal concetto di amore a cui sono abituata. Mi sono chiesta più volte se i protagonisti non avessero perso qualcosa l'uno dell'altra nel non volersi vivere accanto. Avrebbero potuto avere milioni di ricordi che si sono negati, milioni di ricordi che hanno scelto di non vivere. Per concedersi una doppia vita.
La vita normale, sotto gli occhi di tutti, con le amiche di sempre, mogli, marito e figli. E poi lui, e poi lei.
Due vite per ciascuno, ma una in comune. Una vita per lui, una per lei e poi una per loro due.
Una storia a parte, una vita a parte, ritagliata tra bugie e necessità.

Perché ad un certo punto ho capito che con questi due protagonisti è inutile ragionare per concetti di giusto e sbagliato. Neppure loro sanno se hanno agito bene o male, se viversi in quella bolla sia stato o meno un errore.
Loro seguono una necessità: di aversi. Al di là della vita, che li ha condotti da un'altra parte, lontani, al di là della moralità e della normalità.
Lui e lei si appartengono, si sentono nelle ossa, come se fossero una sola persona che ha bisogno di ritrovarsi. Di essere intera mentre la vita la fa a pezzi.

Mi hanno ricordato i protagonisti di Cime tempestose, Catherine che non ama Heathcliff, lei è Heathcliff. La stessa disperata ricerca, a dispetto di tutto e tutti, persino della morte.

La storia è raccontata dalla protagonista, in un flusso di coscienza che salta di ricordo in ricordo. A volte ci si perde, si fa fatica a capire dove stia andando a parare, ma si segue la sua voce, anche perché è dura come pietra e scolpisce ogni scena con cruda precisione. Uno stile davvero notevole, evocativo e affilato che mi ha colpita.

Consiglio questo romanzo a chi cerchi una storia reale nella sua crudezza, un amore totalizzante ma non romantico, una passione irrefrenabile lontana dai contorni della favola.

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