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giovedì 27 ottobre 2016

Recensione: "La cacciatrice di storie" di Ornella Albanese

Storia d'amore, scrittura creativa e cover fantastica. Potevo mai lasciare questo romanzo in edicola?

Autrice: Ornella Albanese
Serie: La sartoria dell'amore #3
Collana: Classic
Genere: Romance storico
Pagine: 214
Prezzo: 3,99
Edito: Mondadori (da edicola)
Trama:
Possono una fanciulla maldestra, un'appassionata romanziera e un'affascinante cortigiana coesistere nella stessa donna? Sì, se la donna si chiama Miranda di Colloredo. Alla romantica ricerca del principe azzurro, Miranda si imbatte in un vero principe e la sua vita ne è sconvolta. Ma quell'incontro sconvolge anche Tancredi di Monteventoso, uomo affascinante e dissoluto che non riesce a liberarsi del passato e che, per questo, si è negato all'amore. Riuscirà Miranda a realizzare i propri sogni? Scrivere una storia con un bellissimo lieto fine e vivere una vita da romanzo?



Miranda ha rinunciato agli agi di famiglia per conquistare la propria indipendenza, in un periodo in cui le donne, specialmente se giovani e nubili, difficilmente sfuggivano al volere dei genitori. Ma Miranda è caparbia, ha capito di non poter essere più una sciocca bambolina, tutta boccoli e crinoline. Le esperienze passate le gridano di crescere e di cercare la propria strada. Sì, ma che fare?
La sua unica passione è sempre stata celata da una spessa copertina e innumerevoli pagine, Miranda ama perdersi nei libri, in storie di eroine palpitanti, amori contrastati e segreti da svelare. Il suo unico dono è avere l'occhio per le trame, riconoscerne potenzialità e difetti... Possibile metterlo a frutto? Dopo quest'unico interrogativo, Miranda è preda dello più sfrenato entusiasmo, vagabondando per Firenze a caccia di storie, di volti da prendere in prestito, di paesaggi da ritrarre, batticuori da raccontare. Ma una buona storia sfugge sempre al suo scrittore, lo mette davanti a un bivio inatteso, non senza un certo patimento. Ed è così che Miranda conosce il suo protagonista, Tancredi, un nobile arrogante che la scambia per una cortigiana. La tentazione per la giovane è troppo forte, si ritrae dalla seduzione ma non da quella trama insperata, non dagli occhi dell'uomo che la perseguitano nelle tante notti passate a scrivere.
Miranda e Tancredi si incontrano e si scontrano per le vie della città, credendosi persone diverse, con differenti inclinazioni. Incomprensioni che stuzzicano, anziché allontanare.
Miranda è affamata d'amore, mentre Tancredi lo rinnega. Miranda combatte per la propria storia, mentre Tancredi combatte contro quel romanzo sciagurato.
Riuscirà il lieto fine a dimorare tra quelle pagine?


Ammetto la mia colpa: non avevo mai letto nulla di Ornella Albanese.
Malgrado sia una scrittrice prolifica, annoverata tra le lettrici come una delle regine del romance storico italiano, mi era finora sfuggita. Vi suggerisco di non prendere esempio da me!
Ci è voluta "La cacciatrice di storie" con la sua ambientazione fiorentina, il legame con la scrittura creativa e la suggestiva cover, per farmi conoscere questa autrice.

"La cacciatrice di storie" fa parte dei romanzi Classic Mondadori, una collana da edicola che acquisto spesso, in cui trovo storie fin troppo appassionate. Sono una lettrice un po' vintage, amo le attrazioni cerebrali, con parole sferzanti e sguardi incatenati. Quando i due non fanno altro che rotolare su tappeti e lenzuola il mio romanticismo si defenestra.
Ed ecco che lo stile della Albanese è stato per me una piacevolissima sorpresa. Già nella prima pagina il lessico mi ha fatta piombare in uno dei "romanzi della rosa", la storica collana romantica della Salani. Ritrovavo uno stile delicato, sobrio ma elegante, comunque evocativo e inusuale di questi tempi. Onestamente, questa circostanza mi ha incuriosita subito alla lettura, così mi sono velocemente accorta di come l'autrice non ricalcasse la prosa di autori davvero vintage (ve lo ricordate Delly, giusto?), ma la rimodernasse rendendola più dinamica, fresca, adatta a ogni fascia di pubblico.

Tra i protagonisti quello che meglio si concilia alla tradizione è sicuramente Tancredi: un aristocartico tormentato, un giovanotto indolente ed egoista, che utilizza ogni stratagemma per continuare la propria quotidianità fatta di ozio e piaceri. Eppure, pian piano apre gli occhi sulla voragine in cui sta sprofondando, sui guai in cui si sta cacciando a causa della sua leggerezza. Tancredi di Monteventoso matura capitolo dopo capitolo, riesce a comprendere ogni volta di più il senso della propria vita e la direzione dei suoi sentimenti. Un fascino pericoloso, d'uomo dissoluto, ma anche la tenerezza di un umanità riscoperta, di un cuore che torna a battere dopo le ferite.

Al contrario, Miranda di Colloredo è pura modernità. In un'epoca in cui le giovani nubili erano sottoposte alla rigida autorità paterna, alle regole della buona società, al ricatto di una reputazione altrimenti macchiata, Miranda getta al vento ogni certezza per trovare la propria strada. Dimostra un'audacia pari solo alla sconsideratezza: non perde tempo con le convenienze, soprattutto quando rintraccia una storia...e l'amore. Quell'amore che sembra sfuggirle da tanto tempo, tra pretendenti insipidi e corteggiatori perduti, quell'amore che per lei è irrinunciabile, che vibra tra le pagine sporche d'inchiosto, che la spinge tra le braccia di Tancredi, un uomo che prova ogni sorta di torbido piacere, ma che è sordo all'amore. Ma a Miranda basta uno spiraglio per gettarsi nell'avventura, un abbraccio per trovare la forza di combattere contro tutto e tutti per vivere di ciò che scrive: di coraggio e sentimento.

Miranda e Tancredi si trovano tra miriadi di parole, nascosti da personaggi che fanno loro da maschera. Tancredi non conosce davvero Miranda e Miranda inventa un Tancredi di carta, su cui sospirare nelle notti di lavoro. Ma la sete di sapere li porta incontrarsi, respingersi e ritrovarsi. A ritrovare la verità dietro la finzione, dietro sbagliate prime impressioni.
Miranda, comunque, riesce a lottare per l'amore, ma anche per se stessa. Non rinuncia mai al suo sogno, anche quando rischia di distruggere la sua reputazione e il suo rapporto con Tancredi. Avventata, coraggiosa e romantica, Miranda potrebbe essere un modello anche per le protagoniste odierne che, troppo spesso, si esauriscono nella relazione con il protagonista, senza combattere per mantenere la propria identità.

Si è capito che vi consiglio questo romanzo?
Vi invito all'acquisto su Amazon,  mentre io andrò a cercare gli altri volumi dell'autrice. ;)

NB: vi ricordo che "La cacciatrice di storie" è l'ultimo romanzo della serie "la sartoria dell'amore". Di seguito i libri della serie:
Il cacciatore di dote #1
Il cacciatore di nuvole #2
Amore tra le pagine #2.5 (Prequel gratuito)
La cacciatrice di storie #3


2 commenti:

  1. Carissima Eiry, che recensione appassionante! Davvero difficile far rivivere così bene una storia e i suoi personaggi. Grazie di cuore!
    Ornella Albanese

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