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giovedì 17 marzo 2016

Felice San Patrizio!

Dopo avervi parlato dei più importanti autori irlandesi, dopo avervi mostrato la mia intera collezione di libri sull'Irlanda, vi segnalo delle storie d'amore per sospirare un po', sognando di essere nella magica Isola di Smeraldo.
Ma torniamo a San Patrizio. Siete pronti a festeggiare?
In Irlanda è d'obbligo indossare almeno un capo verde, che sia una sciarpa o l'intero vestito non importa. Volete sottrarvi alla norma? Allora dovrete sopportare le conseguenze: i pizzichi! Ebbene sì, per tradizione chi non ha niente di verde verrà pizzicato senza pietà.
E così, davanti a una corroborante pinta di birra, tra una chiacchiera e una giga, fatevi raccontare queste storie d'amore.





La prima storia di cui intendo parlarvi, con il gentile contributo dell'autrice, è scritta da un'italiana. 
Ho fatto questa scelta in modo consapevole, perché quando sono stata a Dublino mi ha colpita la grande presenza di nostri connazionali. Anche in rete si trovano tantissimi forum di appassionati, che vogliono lasciare la penisola per visitare la loro "patria dell'anima".



Trama:
È possibile che la vita viri dal grigio al rosso, passando per il rosa, nell’attimo di un respiro? A sentire Piera Aldobrandi, insegnante di inglese single, salutista e aspirante fotografa, la risposta è sì. Perché, quando incontra il cinico Jean, uno che segue le regole della statistica anche con le donne, l’amore esplode dentro di lei con il calore di una ballata irlandese, finendo per colpire, oltre la sua vita, anche il suo guardaroba che da grigio diventa rosso fuoco. Tutto inizia nel borgo milanese di Bang Bang. Tutta colpa di un gatto rosso, ma poi la storia si sposta in un’Irlanda che più romantica di così non si può, punteggiata da un coro di personaggi divertenti e improbabili e dalle canzoni eterne dei Beatles. Il gatto rosso? C’è anche lui, e se la ride sotto i baffi. 

L'autrice: Ex giornalista, milanese, amante dei bassotti e dei gatti rossi, Viviana Giorgi scrive per lo più commedie romantiche contemporanee, più speziate che sfumate, con eroine decise ma un po’ imbranate e non certo sofisticate, ed eroi gloriosamente da sballo. Tra una romantic comedy e l’altra, ogni tanto si lascia tentare anche dal lato più sorridente e vivace del romance storico, suo primo indimenticato amore. Il lieto fine per Viviana Giorgi? Obbligatorio e altamente glicemico, sia che la sua eroina vesta in jeans o in stile impero. Perché, come ripete spesso: se si deve sognare, meglio farlo alla grande, no?
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E qual è il rapporto di Viviana Giorgi con l'Irlanda?
A dire il vero, non tutto “Vuoi vedere che è proprio amore?” si svolge in Irlanda, ma solo la parte centrale del romanzo, quella più romantica, quella in cui i due protagonisti si pongono l’intrigante domanda del titolo. Che sia stata proprio quella terra bellissima e così ricca di suggestioni a dare loro una mano e a farli innamorare? 

Adoro l’Irlanda, credo che si sia capito. Adoro i suoi paesaggi, un po’ dolci e un po’ selvaggi; le sue scogliere a picco su un mare spesso tumultuoso; i suoi villaggi multicolor che sembrano non essere mai stati toccati dal tempo; adoro la magia che si respira insieme all’aria, le leggende celtiche e le tradizioni popolari che ancora si tramandono di generazione in generazione.
Per non parlare dell’Irish coffee e di una buona pinta di Guinness.
Per non dire che uno dei miei film preferiti è “L’uomo tranquillo” di John Ford.

Sono sempre stata convinta che l’ambientazione sia fondamentale in un romanzo come in un film. È in fondo un altro personaggio con cui i protagonisti, che lo vogliano o no, si devono confrontare. Se usato in maniera opportuna aggiunge pepe alla storia. E l’Irlanda, a mio modo di vedere, racchiude in sé tutti gli elementi ideali per una commedia romantica. Jean e Piera la attraversano da est a ovest su una mini, da Dublino alla Penisola di Dingle (Dio che posto! Andateci se potete). Dopo una notte trascorsa quasi in bianco (in ogni senso) nella romanticissima suite Tristano e Isotta della locanda del Cigno Nero (tutto il paese abbonda di Black Swan Inn), proseguono verso la loro meta finale, un suggestivo castello (mi sono ispirata a Parke’s Castle) affacciato alla costa atlantica dove si svolgerà il matrimonio a cui entrambi sono invitati. Se Irlanda doveva essere, che Irlanda fosse, a piene mani, nella descrizione dei luoghi (come il villaggio dei Adare o il selvaggio e frastagliato tratto costiero dello Slea Head Drive) e delle tradizioni. E per quanto riguarda le tradizioni, mi sono sbizzarrita! Dai leprauchon al kilt irlandese indossato dallo sposo (mica solo gli scozzesi portano il gonnellino!);  dalle partite di ring (un gioco presente in ogni pub) a quelle di calcio gaelico (un misto piuttosto violento tra il nostro calcio e il rugby); dall’Irish Coffee alla malinconica e stupenda ballata che racconta la storia di Danny Boy (quasi un inno nazionale); dalla magia incantata di un fiordo in una notte di fine estate (dove ci si può anche innamorare), alla più utilizzata parola del vocabolario gaelico: Slainte! Salute! E buon St Patrick a tutti! 

Di Viviana Giorgi voglio consigliarvi un altro paio di contenuti: 
Il link del suo blog per vedere i luoghi citati nel romanzo e la playlist che ha fatto da colonna sonora.
E, soprattutto, il link a un estratto di "Un amore di fine secolo". In questo romanzo, la Giorgi narra del San Patrizio del 1899 a New York, che fece da sfondo alla tragedia del Windsor Hotel.


La cattedrale di San Patrizio (foto scattata da me)





                                                     
Trama:
UNA VALIGIA PER... DUBLINO - Come inizio non c'era male! Non solo avevano omesso di avvertirla che non avrebbe lavorato con la persona che si aspettava, ma doveva anche convivere con l'unico uomo di tutta Dublino che Maggie non avrebbe mai più voluto incontrare. Slane è gentile e affascinante, certo, peccato che rappresenti l'incubo di un errore commesso nel passato e che lei sperava di aver cancellato per sempre. Chissà se anche lui ricorda l'episodio di quella sera di parecchi anni prima, quando...














Trama:
Di origine irlandese, le tre sorelle Donaghue Peggy, Casey e Megan sono l'anima di un mitico locale di Cleveland. Ma proprio durante la festa di nozze di Megan un tornado quasi lo distrugge costringendo gli invitati a salvarsi sfruttando un passaggio segreto risalente agli anni del Proibizionismo. E nei cunicoli sotterranei accade inaspettatamente qualcosa che assomiglia a un miracolo, segnando anche la vita dei Donaghue. Peggy decide di partire per l'Irlanda, perché vuole saperne di più sulle proprie radici. Giunta nella terra degli avi, la giovane donna viene profondamente attratta da Finn, un medico dal doloroso passato che ha abbandonato la professione, e al contempo inizia a ricomporre la commovente, travagliata storia della sua famiglia: amori, drammi, speranze e disillusioni che si snodano lungo un secolo da una parte all'altra dell'oceano.



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Allora, lettrici romantiche siete soddisfatte?
Io vi auguro Lá fhéile Pádraig sona dhaoibh!
Felice giorno di San Patrizio a voi!  Mi raccomando, andate in un pub e festeggiate!


4 commenti:

  1. Grazie Lady per questi bellissimi post sulla mia tanto amata Irlanda, per lo spazio che hai dato al mio libro, e anche per i suggerimenti che coglierò al volo sulle altre storie ambientate nell'isola! Sono molto incuriosita soprattutto da "Note d'Irlanda", lo leggerò al più presto e ti saprò dire.
    Un abbraccio
    Eva

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    1. Grazie a te per aver collaborato! Sono davvero felice di poter condividere la mia passione per l'isola di smeraldo!
      Sono davvero curiosa di sapere come troverai "Note d'Irlanda" :P

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  2. Grazie Lady Eiry!
    Non solo per aver citato i miei romanzi, ma per i ricchissimi contenuti che ci hai regalato sull'Irlanda.
    Buon San Patrizio anche a te!

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    1. Grazie a te per aver collaborato, e con così poco preavviso!
      Non vedo l'ora di leggere "vuoi vedere che è proprio amore?", mi aspetta già nell'e-reader

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